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L'ad Tomasi: "Vent'anni fa non si è investito e ora ne paghiamo le conseguenze. Cantieri? Tra qualche anno dovremo ritornare nelle gallerie"
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Viadotti, gallerie, chiusure e infinite code. Si è parlato della Liguria e dei suoi problemi in Commissione Lavori pubblici del Senato, all'interno di una indagine conoscitiva per l'utilizzo della tecnologia e dell'intelligenza artificiale nel settore logista, presieduta dal genovese Lorenzo Basso. Il senatore del Pd ha approfittato dell'occasione per fare il punto della situazione facendo alcune domande specifiche all'amministratore delegato di Autostrade per l'Italia Roberto Tomasi. Dalle sue parole è emersa una notizia che già si immaginava: sicuramente i lavori continueranno nei prossimi anni.

Basso ha chiesto chiarimenti in merito al tema del monitoraggio delle infrastrutture e quando questi sistemi saranno a regime e se davvero potranno garantiranno la sicurezza su ponti, viadotti e gallerie. 

"Abbiamo infrastrutture più sicure - la risposta di Tomasi - se quando passate dalla Liguria alzate gli occhi vedete quanti tiranti, chiodi e reti ci sono sulle volte delle gallerie e vi rendete conto del lavoro che è stato fatto ma non è certo finita qui: quelle gallerie entro cinque anni dovranno essere messe a posto. La verità è che su 7.000 km ben 2.000 sono oggi in saturazione, avremmo dovuto investire vent'anni fa ma non è stato fatto e oggi quindi oggi ci troviamo in questa situazione. Il Morandi aveva caratteristiche realizzative più complesse, avrebbe denotato una attenzione infrastrutturale. Oggi non abbiamo infrastrutture così complesse, era la diciamo la complessità della complessità senza livelli di sicurezza ulteriori rispetto a quegli stralli realizzati a suo tempo in modo abbastanza avveniristici per l'epoca ma anche per oggi".

Poi sui cantieri e sulle code che si creano sempre nella nostra regione.  "La Liguria è delicata perché i suoi livelli di traffico sono così importanti che in certi orari appena chiudiamo una galleria i sistemi vanno al collasso. Esempio sulla A12 se chiudiamo una galleria tra Spezia e Levanto non succede nulla se lo facciamo tra Levanto e Genova il sistema va in tilt, perché i volumi di traffico sono differenti. E poi ci sono la A26 e A7 che a Genova convergono sulla A10 che ha solo due corsie senza quella di emergenza, appena succede un piccolo problema vanno in saturazione gli assi di penetrazione e la mobilità cittadina diventa un problema serio. Ecco perché riteniamo che le Gronda sia fondamentale, negli ultimi vent'anni i traffici più importanti di uno dei porti più importanti d'Europa passano su un tratto cittadino. Pensate se dovessimo chiudere una galleria in quel tratto cosa succederebbe per l'economia portuale".

Il senatore Basso ha insistito sull'importanza della tecnologia per evitare che vengano chiusi tratti autostradali n concomitanza con cantieri presenti su arterie statali o comunali. "Sul territorio genovese non è attivo il ditigital twin, quindi non abbiamo alcun sistema per precedere neppure l'interferenza dei cantieri. Chiedo che tempi ci sono per avere un sistema del genere che potrebbe indubbiamente avere grossi benefici".