GENOVA - È una Forza Italia che non solo tiene, consolida ma cresce nei sondaggi, a piccoli passi, dopo lo shock per la morte del presidente Silvio Berlusconi. Così si è fatta trovare pronta all’appuntamento con i congressi provinciali, con un bacino di 100 mila firme in tutta la Liguria. Dopo l’elezione dell’assessore del comune di Genova Mario Mascia a coordinatore della città di Genova, oggi è stato il turno di Giorgio Tasso, eletto per acclamazione coordinatore provinciale di Genova.
Tasso avrà il compito di indirizzare il partito da Cogoleto a Moneglia. "Dovrò lavorare sul territorio non solo all’interno di Forza Italia ma anche fuori dai confini azzurri, gestendo i rapporti con il resto della coalazione di centrodestra" ha commentato Giorgio Tasso. Un compito che verrà supervisionato dal coordinatore regionale Carlo Bagnasco, che chiede al partito unità e coerenza, nel segno e nel lavoro svolto da Silvio Berlusconi, per un partito che non cadeva e non deve cadere in futuro nel labirinto delle correnti.
"Stiamo organizzando anche a livello nazionale questi congressi per ripartire dal territorio, un territorio che sta dando segnali importanti: c'è entusiasmo, ci sono gli obiettivi ma soprattutto ci sono le persone con un'ottima capacità amministrativa - spiega il coordinatore regionale Carlo Bagnasco -. Siamo ben rappresentati in regione e nelle province, abbiamo organizzato dei congressi senza correnti, unitari. Questo è l'obiettivo della buona politica senza frizioni".
Le porte di Forza Italia sono aperte ma non troppo, girevoli ma solo fino a un certo punto. È questo il messaggio che arriva, forte e chiaro, dalla famiglia Bagnasco, che negli anni ha giurato e perseguito fedeltà al partito e al cavaliere Berlusconi. In questi ultimi mesi sono state numerose le richieste, i messaggi più o meno velati, giunti ai vertici del partito ligure per chiedere di entrare, o meglio rientrare, in FI.
Ipotesi che il deputato Roberto Bagnasco non disdegna, anzi, accoglie con entusiasmo perché significa, rimarca, che il partito si è sempre dimostrato coerente e con valori pregnanti come quelli democratici, liberali, europeisti e cristiani. Ecco poi il messaggio, indiretto, al presidente della Liguria Giovanni Toti, ex delfino di Berlusconi e per anni rimasto nel partito del cavaliere: "I partiti sono il collegamento tra le persone, la gente e il governo. Nello specifico di Forza Italia dico che stanno arrivando in tanti, a livello europeo, regionale, nazionale. Abbiamo richieste e molti sono già entrati".
E fin qui, come si suol dire, non fa una piega. Tradotto: sì a nuovi innesti, anche già conosciuti e già passati da Forza Italia, no però a prime donne, che entrino con lo spirito del comando. "Agli amici che dicono che bisogna allargare rispondo che sì, noi allarghiamo, ma a tutti coloro che vogliono entrare nel nostro partito mettendosi a lavorare sulla stessa base. Non abbiamo bisogno di generali, ma di gente valida e capace che manifesti interesse in noi ma che abbia intenzione di lavorare come tutti gli altri in Forza Italia, partendo da una posizione paritaria, questo è l'unico modo per lavorare bene e lavorare in modo positivo". A buon intenditore, poche parole, dicono i saggi.
Parole di stima e di vicinanza politica a Toti arrivano dall'eurodeputato di Forza Italia Massimiliano Salini, oggi a Rapallo per il congresso provinciale di Genova. "La struttura di FI è aperta per lavorare, allargando le braccia ma tenendo saldo il principio su cui si fonda. Giovanni (Toti ndr) è un pilastro della cultura popolare, con una posizione privilegiata, di fatto non è mai uscito dal nostro ambito, popolare ed europeo. Il lavoro comune non finisce mai e Forza Italia collabora qui in Liguria tutti i giorni con lui, non possiamo fare gli uni a meno degli altri". Insomma, mano tesa al presidente Toti, per un possibile ritorno a gerarchia orizzontale e non verticale.
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