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L'opposizione attacca: "Più che un piano è un elenco di opere, manca una strategia"
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GENOVA - Dopo quasi tre anni il Piano Regionale Integrato della Mobilità, delle Infrastrutture e dei Trasporti, ovvero il Priimt, è stato approvato dal Consiglio Regionale con i 18 voti della maggioranza, mentre tra le fila dell'opposizione i 10 consiglieri si sono astenuti.

"Più che un piano è un elenco di opere che servono - attacca il capogruppo del Partito Democratico Luca Garibaldi -. Abbiamo deciso di astenerci perché di fronte ad un elenco possiamo solo dire quali ci convincono e quali no: manca una strategia sulla mobilità sostenibile, non ci sono politiche per incentivare il trasporto pubblico e per gli abbonamenti o per la cosiddetta intermodalità per integrare trasporto pubblico e privato. Dopo 8 anni Toti arriva con l’elenco della spesa quando dovrebbe aver fatto i compiti".

In totale le opere sono 147 per un valore complessivo di 34,5 miliardi di euro: 19,6 miliardi sono dedicati alle opere che verranno realizzate entro il 2030, i restanti 14,9 miliardi invece verranno destinati alle opere che verranno realizzate oltre il 2030.

Tra queste, sono 68 le opere cosiddette invarianti, che cioè o sono già state integralmente finanziate, sono previste nel PNRR o per le quali sono stati nominati i Commissari straordinari. La loro realizzazione era indipendente dall'approvazione del Priimt e hanno un valore complessivo di oltre 22 miliardi.

L’obiettivo del piano sarebbe quello di pianificare il potenziamento delle infrastrutture liguri, creando una rete integrata per lo spostamento di persone e merci.

"Si tratta di uno strumento fondamentale anche per accedere a finanziamenti nazionali ed europei per le grandi opere - spiega l'assessore alle Infrastrutture Giacomo Giampedrone -: ogni singolo intervento presente nel piano è stato inserito dopo una approfondita analisi della domanda di mobilità del sistema, delle previsioni, delle prospettive, dei risultati attesi e quindi della oggettiva necessità dell’opera. Il Priimt è quindi un piano integrato che risponde a tutte le necessità del territorio ed è costruito concentrandosi sul sistema nel suo complesso, analizzando e tenendo conto delle esigenze e delle prospettive del trasporto pubblico e privato, di quello su gomma come di quello su ferro".

Tra le opere più significative presenti nel Piano il raddoppio ferroviario tra Andora e Finale Ligure, il nodo ferroviario di Genova, i prolungamenti della metropolitana di Genova, la ciclovia tirrenica, la Gronda di Ponente, il nuovo svincolo autostradale di Vado Ligure – Bossarino, il tunnel subportuale di Genova, gli interventi viari e ferroviari collegati ai principali porti della Liguria, la nuova diga di Genova, interventi di elettrificazione di moli e banchine, il sistema delle cosiddette Aurelie bis.

"Il piano prevede una serie di importanti interventi alla rete ferroviaria – spiega l’assessore ai Trasporti Augusto Sartori -, con realizzazione di nuove opere e ammodernamento delle linee esistenti, e allo stesso tempo, prevede l’applicazione del servizio cadenzato previsto dal Piano di Bacino del trasporto pubblico locale ferroviario regionale: entro il 2030 si prevede un incremento dell’utilizzo dei mezzi ferroviari pari a ben il 61% rispetto a oggi e le opere previste nel piano porteranno, secondo le stime, a incremento della velocità di viaggio del 23%, e a una conseguente riduzione dei tempi di viaggio del 25%, per una mobilità sempre più funzionale alle esigenze di pendolari e turisti".

Il percorso per la formazione del Piano è stato avviato il 30 dicembre 2020: è stato quindi sottoposto alla Valutazione Ambientale Strategica (Vas) e approvato dopo alcune integrazioni richieste dalla Provincia di Savona, in accordo con l'Autorità di Sistema portuale del Mar Ligure occidentale, il Comune di Albissola Marina, il Comune di Albisola Superiore, il Comune di Bergeggi, il Comune di Quiliano, il Comune di Savona, il Comune di Vado Ligure, e l’Unione Industriali di Savona.

"Con un documento collegato al Piano regionale integrato delle infrastrutture, della mobilità e dei trasporti (PRIIMT), approvato dall’Assemblea della Liguria, ho chiesto la possibilità di effettuare uno studio per il tracciato Orco Feglino – Carcare, in sostituzione della tratta Borghetto S. Spirito – Carcare - dichiara Stefano Mai, Capogruppo della Lega in Regione Liguria -. Considero, infatti, tale alternativa meno impattante sui centri abitati, più breve ed economicamente meno onerosa. Si partirebbe all’altezza dell' ex barriera di Orco Feglino per raggiungere Carcare e poi collegarsi a Predosa. Un tracciato che risulterebbe più corto di almeno 30 km, che si svilupperebbe per la maggior parte in galleria, e che quindi non avrebbe alcun impatto sui centri abitati. Questa inoltre, potrebbe essere una buona occasione per creare sia un’entrata che un’uscita da e per Ventimiglia, visto che attualmente esiste solo un casello in entrata e in uscita da e per Genova".