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"Un segnale netto di svolta, di rottura con il passato, anche per evitare rischi di denunce visto che un'amministrazione non può macchiarsi di vilipendio della bandiera nazionale", affermano Pistacchi e Conti
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GENOVA - È scontro sugli striscioni che chiedono verità per Giulio Regeni, il giovane ricercatore friulano rapito e ucciso al Cairo nel 2016, affissi sulle facciate dei comuni liguri. L'episodio riguarda i comuni di Camogli e Sestri Levante, entrambi nel Levante ligure. Entrambi i Comuni sono passati al centrodestra, Sestri Levante in particolare non è più una roccaforte di sinistra.

A Camogli, nei giorni scorsi, il sindaco Giovanni Anelli ha fatto rimuovere lo striscione e ora anche Sestri Levante è sollecitata a farlo. A Camogli ci sono state polemiche, con esponenti della società civile, associazioni e rappresentanti del centrosinistra che hanno chiesto di rivedere la scelta per onorare la memoria del giovane Regeni. A Sestri Levante, dove primo cittadino è Francesco Solinas, un civico di centrodestra che si è affermato senza il sostegno delle segreterie dei partiti di quello schieramento, a chiedere di togliere lo striscione sono l'ex candidato sindaco per il centrodestra Diego Pistacchi (Sestriamo-Forza Italia) e il collega Marco Conti (FdI) che però puntano il dito su tutte le bandiere che 'finiscono' affisse sulla facciata del Comune, tra cui anche quella della pace. I due, con una mozione, chiedono Solinas di rispettare la direttiva impartita dalla Prefettura a difesa del Tricolore.

"Un segnale netto di svolta, di rottura con il passato, anche per evitare rischi di denunce visto che un'amministrazione non può macchiarsi di vilipendio della bandiera nazionale", affermano i due in una nota. "L'esposizione delle bandiere è rigidamente normata da una legge dello Stato, da un decreto del Presidente della Repubblica e da successive interpretazioni autentiche della Presidenza del Consiglio dei Ministri - sottolineano Conti e Pistacchi -. Sul palazzo municipale possono essere esposti, e peraltro solo in alcune precise circostanze, unicamente il Tricolore e la bandiera dell'Unione Europea. Il Cerimoniale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, in risposta a un quesito di alcune Prefetture, ha ribadito che contravvenire a queste disposizioni può configurare il reato di vilipendio della bandiera". 

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