Politica

Polemica sul minuto di silenzio per ricordare Silvio Berlusconi. Assessore Scajola: "Oggi il clima in aula ricordava gli anni di piombo". Tosi (M5s): "Al prossimo consiglio occuperemo l'aula"
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GENOVA - Come si suol dire, Silvio Berlusconi fa rumore e riesce a far parlare di sé, anche non essendoci più. Durante il consiglio regionale della Liguria è scoppiata la bagarre, quando il presidente del consiglio Gian Marco Medusei ha chiesto un minuto di silenzio per ricordare il cavaliere. Di fronte a questa alcuni esponenti della minoranza hanno abbandonato l'aula e non sono entrati appositamente. In tutta risposta la giunta e i consiglieri regionali di maggioranza hanno lasciato il consiglio, disertandolo. Di conseguenza, come in un ping pong, l'opposizione ha deciso di occupare l'aula fino alle 14, orario di chiusura dei lavori.

Così, mentre gli scranni degli assessori e della maggioranza erano deserti, la minoranza occupava in segno di protesta, come quando l'occupazione da parte degli studenti, durante le assemblee. E dopo questo episodio, si è susseguito un botta e risposta tra maggioranza e minoranza, a colpi di conferenze stampa.

"Non si tratta di una questione politica ma istituzionale che riguarda l'intero Paese con una totale mancanza di rispetto verso le istituzioni che in 13 anni di consiglio regionale non avevo mai visto". Tutta la maggioranza si è unita alle parole di Marco Scajola, assessore ai rapporti con il Consiglio regionale. "Oggi il clima in aula ricordava gli anni di piombo, quando il ruolo politico che alimentava la violenza prevaleva sul confronto democratico e civile" attacca Scajola.

Scajola ha attaccato frontalmente l'opposizione accusandola di aver riportato in consiglio gli anni di piombo e di aver calpestato la democrazia e il ruolo delle istituzioni. Alle parole di Scajola hanno fatto eco quelle molto dure di Angelo Vaccarezza che ha parlato di comunismo e di soccorso rosso accusando il Pd di essere intimidito e assoggettata alla estrema sinistra.

Immediata la reazione delle opposizioni con il capogruppo Luca Garibaldi del Partito democratico che ha detto che la minoranza "è stata zittita e questa vicenda "rompe qualsiasi rapporto di collaborazione tra maggioranza e opposizione".

Tra chi ha lasciato l'aula durante il minuto di silenzio c'è Gianni Pastorino capogruppo di Linea Condivisa che ha parlato di una scelta personale dettata da come Berlusconi ha trattato le istituzioni nel corso degli anni. Anni di piombo? Io li ho vissuti, era un'altra cosa".

Infine Fabio Tosi del M5s parla di attacco alla democrazia e annuncia che al prossimo consiglio regionale di martedì 20 giugno "la minoranza occuperà l'Aula in segno di protesta".

Armando Sanna, vicepresidente del Consiglio regionale ha parlato di "un atto grave e che crea danno a tutte le persone che al di fuori di qui chiedono risposte alla politica" (leggi qui). Mentre il governatore Giovanni Toti replica: "È mancato il decoro delle istituzioni e questo è qualcosa di francamente inaccettabile" (leggi qui). 

Nel frattempo il Paese si prepara a dare l'ultimo saluto all'ex premier, a poche ore dai funerali di stato che si terranno nella cattedrale del duomo di Milano.

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