GENOVA - La notizia dell'aumento dei biglietti del treno, annunciata nei giorni scorsi dall'assessore regionale ai Trasporti Augusto Sartori, ha scatenato la reazione del Partito democratico, che ha definito la "giunta Toti completamente supina alle richieste di Trenitalia. I biglietti dei treni aumenteranno fino al 2030 e per l'assessore Sartori è tutto normale, anzi inevitabile - attacca il consigliere regionale Armando Sanna -. Bisogna invece rivedere immediatamente il contratto di servizio".
Secondo l'ex sindaco di Sant'Olcese il contratto di servizio, dopo il crollo di ponte Morandi, andava completamente riscritto, "considerando la necessità di agevolare e promuovere gli spostamenti su ferro, visti gli innumerevoli cantieri autostradali e i conseguenti disagi". Questi i dati forniti dal Partito democratico: dal primo gennaio i biglietti dei treni regionali in Liguria sono aumentati dal 6% al 9%, mentre gli abbonamenti si sono incrementati del 3%. Per fare un esempio, un utente che da Cogoleto/Arenzano vuole raggiunge Genova Brignole 4,30 euro (8,60 a/r), e se deve fare un abbonamento la spesa è di 60,5 euro.
"Sono in programma aumenti del 4,5% per il 2024, del 2,5% per il 2025 e poi ancora dell'1,5% fino al 2032. Questa giunta non ha fatto nulla. Ha lasciato tutto com'era e ora dice che dovremo accettare aumenti fino al 2032 in cambio di treni nuovi, che arriveranno tra otto anni, nel frattempo ci teniamo un servizio spesso contestato dagli stessi pendolari per qualità e frequenza dei convogli", ha incalzato il consigliere Armando Sanna.
IL COMMENTO
Se l'affaire Sangiuliano è la "politica" che ci meritiamo
Le sorprese di Bucci che scoperchiano Genova