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LIGURIA - Via libera in Giunta regionale, su proposta del vicepresidente con delega all'Agricoltura Alessandro Piana, alla proposta di deliberazione per dare avviso della prossima apertura della misura 22 del Programma di Sviluppo Rurale (Psr) Liguria. Si tratta di un sostegno temporaneo eccezionale a favore di agricoltori e allevatori particolarmente colpiti dal caro energia e dall'aumento dei prezzi dei mangimi e dei consumi che sta gravando su tante realtà, già ai margini della redditività.

"Verranno destinati 4,5 milioni di euro, cioè la dotazione massima consentita dal regolamento UE n.2022/1033 - spiega Piana -, su settori che più di altri stanno patendo gli effetti della guerra in Ucraina sia in termini di rapporto reddito-ricavi sia di costi espliciti, di lavorazione dei prodotti o di trasporto: la zootecnica e l'olivicoltura. Ambiti che versano in una situazione già critica a causa della siccità e di scarsi raccolti. Si prevede dunque, al perfezionamento dell'iter in corso, una iniezione di liquidità, seppur tramite scaglioni imposti dall'Unione Europea secondo forme forfettarie".

La misura prevede per le aziende di bestiame sostegni da 800 a 15mila euro in base alle unità di capi allevati e per il settore olivicolo aiuti da 1000 a 15mila euro in base alla superficie coltivata. "Un segnale verso le imprese agricole e zootecniche per la tutela delle nostre filiere di qualità - conclude il vice presidente Alessandro Piana-, che va ad aggiungersi alle importanti aperture di bandi del PSR in questa fine 2022, augurandoci di contribuire a creare le precondizioni per un nuovo anno più sereno e remunerativo". Le domande potranno essere presentate a partire dalla seconda metà del mese di gennaio ed entro il 31 marzo 2023. Maggiori informazioni saranno disponibili sul sito web della Regione Liguria.

Per quanto riguarda l'olivicoltura la versione taggiasca è rinomata in tutta Italia e anche all'estero. La produzione annua è di 195.000 quintali in Liguria. Ma le coltivazioni liguri sono varie e di diverso tipo: oltre alla taggiasca ci sono anche la lavagnina diffuso nel Levante ligure, la varietà Razzola sempre nello spezzino, la Pignola, Colombaia del savonese, Rossese, Lantesca, Merlina e Mortina le cui produzioni sono concentrate nel savonese. Secondo i dati sono oltre 200 le aziende attive nel settore in Liguria e che fanno i conti con il rialzo dei costi.