ROMA - Il nodo del ministero delle Infrastrutture non sembra ancora essere sciolto, anzi. Se da giorni ci si interroga se il ruolo possa essere rivestito da Edoardo Rixi, ipotesi caldeggiata non soltanto dalle istituzioni liguri, ma anche da tanti cittadini anche a prescindere dallo schieramento politico, in quanto per la Liguria sarebbe importante avere una persona competente che conosca bene le necessità infrastrutturali della Liguria, nelle ultime ore questa ipotesi sembrava potesse essere tramontata. Ma a smentire i giornali è la senatrice sarzanese Stefania Pucciarelli che a Primocanale commenta: "I giochi saranno fatti quando i ministri andranno a giurare e fino ad allora tutto può cambiare".
Infrastrutture, se Rixi non sarà ministro chi se ne occuperà? - GLI SCENARI
Nella giornata della definizione dei gruppi parlamentari della nuova legislatura, Pucciarelli ha voluto ribadire che "all'interno del partito si sta continuando a lavorare per trovare una quadra per Edoardo Rixi come ministro delle Infrastrutture". E da ligure, non può che fare il tifo per lui in quanto per la nostra regione si prospettano anni decisivi riguardo alle grandi opere. Eppure a Roma le voci di corridoio danno più Matteo Salvini in quell'incarico, rendendo più difficile per Rixi la possibilità di essere il suo sottosegretario, anche se non impossibile. Non esiste alcun impedimenti in tal senso, specie in un dicastero come questo che prevede più sottosegretari. Nel caso fossero tre, come nell'ultima legislatura, potrebbero essere divisi uno ognuno per i tre principali partiti della coalizione di Governo, e quindi uno finire alla Lega.
Ma l'ostacolo è Matteo Salvini? "Matteo Salvini non può essere un ostacolo all'interno della Lega, qualsiasi incarico abbia ricoperto nel tempo ha dimostrato sempre di esserne all'altezza", aggiunge Pucciarelli. "Inoltre ha sempre avuto una attenzione per la nostra regione". La porta, insomma, sembra essere ancora socchiusa, ma tutto dipende dalle trattative ancora in corso tra gli alleati del centrodestra e Giorgia Meloni.
IL COMMENTO
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