porti e logistica

Non si teme l’impatto dell’attuale blocco infrastrutturale della Liguria
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“La nostra prima emergenza è tornare alla normalità con il traffico sulla A6 e la A26 perché così il porto non può reggere a lungo” risponde il presidente del porto di Genova - Savona Paolo Emilio Signorini che, insieme al presidente della Regione Giovanni Toti, all’assessore alle Attività produttive Andrea Benveduti, al sindaco di Vado Ligure, Monica Giuliano e al presidente della Provincia Olivieri, ha visitato la nascente, anzi ormai nata, piattaforma contenitori di Apm Terminal, partecipata da Maersk e Cosco, il primo e il terzo gruppo armatoriale al mondo. Il riferimento è a Genova ma anche a Savona, dove ci sono merci stoccate nei piazzali che non riescono a ripartire per andare a destino.

Non si teme invece particolarmente, per la piattaforma Maersk, l’impatto dell’attuale blocco infrastrutturale della Liguria anche perché “la prima nave arriverà a febbraio” spiega Toti. Il terminal a regime, fra il 2024 e il 2025, si calcola che movimenterà circa 900mila contenitori. Già oggi vi lavorano 200 persone, formate con corsi ad hoc sopratutto tra i disoccupati e i vadesi, ed entro fine anno si parla di 250 dipendenti. “Una grande opportunità per il territorio - conferma il sindaco Giuliano - basta che venga rispettato il cronoprogeamma relativo all’adeguamento infrastrtturale, stradale (ma anche ferroviario), per evitare che si intasi la circolazione, anche privata”.

“Oggi intorno al poro di Vado gravitano circa mil camion andata e quanti altrettanto per il ritorno. La piattaforma a regime calcoliamo che ne movimenterà circa 700” conclude Signorini. Il 12 dicembre inaugurazione ufficiale del terminal dove oggi si stanno facendo le prove di carico delle mega gru con una nave.
E proprio alla fine della vissuta arriverà la notizia della riapertura parziale della A6, che si spera migliori la situazione del porto di Savona.