porti e logistica

La nave incagliata nel canale egiziano ha fatto inceppare il traffico marittimo mondiale
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"E' il riscatto dello shipping. Oggi con l'incidente che ha bloccato il canale di Suez si vede come senza il trasporto marittimo si ferma il mondo, quanto sia fondamentale". Stefano Messina, presidente di Assarmatori, vive l'emergenza anche in prima linea, visto che anche una nave del gruppo Messina, la Jolly Cobalto, è tra quelle in coda nel canale e altre sono previste in transito nel giro di una settimana.

"Come Assiterminal stiamo monitorando, abbiamo numerose navi dei nostri associati, navi da carico, in attesa - prosegue Messina -. Ci sono petroliere, carico secco, container e car carrier. Il problema più grosso riguarda i container perché ci sono merci che vanno al mondo della distribuzione e della produzione e il servizio di linea deve essere puntuale, negli altri casi qualche giorno di ritardo non comporta grosse problematiche. La preoccupazione riguarda il medio termine. Se i tempi dovessero allungarsi l'impatto sarebbe pesante per l'economia in generale, e per noi armatori in termini di costi e mancati ricavi".

Come altre compagnie la Ignazio Messina sta seguendo lo scenario e valutando se far fare alle navi in partenza nei prossimi giorni la rotta alternativa con il periplo dell'Africa, ma la speranza è che entro i primi giorni della prossima settimana il traffico nel canale riparta. Per Messina il blocco di Suez con la super container incagliata non riapre il capitolo del gigantismo navale. "Credo che si sia stabilizzato, verranno costruite ancora tante navi come quelle di ultima generazione ma non più grandi - commenta -. Il problema semmai è che le infrastrutture sono indietro e devono adeguarsi".