sport

Il bel gioco non basta, servono punti e quindi gol: l'attaccante francoangolano vuole spazio
1 minuto e 22 secondi di lettura
 La delusione per la sconfitta interna con l'Udinese è enorme: lo Spezia ha preso il gol di Samardzic allo scadere, subito dopo che Nuytinck aveva salvato sulla linea il tiro a colpo sicuro di Verde. Dal possibile trionfo, che sarebbe stato il primo in serie A al "Picco" a porte aperte, la squadra di Thiago Motta si è trovata a misurarsi con la seconda sconfitta consecutiva, dopo il sonoro tonfo in casa della Lazio. La vittoria mancata di Cagliari, sfumata più per le decisioni arbitrali che per i meriti dei sardi, aveva forse illuso sulle prospettive di una squadra che gioca un ottimo calcio, spettacolare e ricco di idee, ma al dunque meno concreta di quanto servirebbe. Tutto sommato, difetti che caratterizzavano anche il primo Spezia di A targato Italiano, che però giocava in continuità con il campionato precedente.

Adesso le Aquile sono attese da una partita molto importante, se non fondamentale: anche il Venezia è riuscito a ottenere il via libera per riaprire il "Penzo" e aspetta lo Spezia, domenica 19 settembre alle 15, a Sant'Elena, nello stadio più brutto del mondo ma nel posto più bello del mondo non solo per uno stadio (nella foto). Dopo lo scontro diretto in Laguna, la squadra di Motta se la dovrà vedere con Juventus e Milan al Picco: serve quindi fare punti contro i neroverdi, per non addentrarsi in una spirale negativa. Il tecnico italobrasiliano conta di recuperare Nzola, che ieri ha visto la partita in parte dai distinti e in parte accanto alla panchina: serve uno che segni e Nzola ha il gol come mestiere.