porti e logistica

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E' atteso tra le ore 9 e le 10 di questa domenica 2 giugno lo sbarco nel porto di Genova della Cigala Fulgosi, il pattugliatore della Marina Militare che giovedì scorso ha soccorso un gommone, al largo delle coste libiche, che aveva a bordo circa cento migranti tra i quali 23 minori e 17 donne, alcune anche incinta.


L'approdo avverrà a calata Bettolo, proprio qui già a partire dalle ore 6
sarà allestita una struttura mobile per screening sanitari e l'identificazione delle persone. Nella tarda mattinata di questo sabato si è svolta in prefettura a Genova una riunione ad hoc proprio per definire tutti i dettagli dell'operazioni.
I migranti ha detto il prefetto di Genova Fiamma Spena "non restano in Liguria", ma su questo punto si attendono indicazioni direttamente dal ministero dell'Interno. La prima o comunque le prime notti alcuni migranti potrebbero passarla nelle strutture autorizzate di Genova e della Liguria. "Ma si tratta di una soluzione provvisioria" ha precisato ancora il prefetto spiegando che "in questa fase verranno distribuiti nel territorio di Genova, della Liguria e in altre strutture nazionali, poi il ministero dell'Interno farà un piano definitivo". Piano definitivo che dunque ancora non c'è ma verrà messo a punto dal Viminale nelle prossime ore, solo una volta valutata con attenzione la situazione dei circa cento migranti in viaggio verso Genova.


Sull'organizzazione messa a punto per domenica mattina il prefetto spiega ancora: "Stiamo preparando tutto affinchè l'operazione si svolga nel più breve tempo possibile. I migranti hanno già avuto una prima assistenza nella nave della Marina militare. Noi siamo già in contatto con le nostre strutture sanitarie e una volta arrivati verrà valutato come gestirli al meglio e se avranno bisogno di essere trasferiti nei nostri ospedali per le dovute cure".  "Sarà un'operazione breve, stiamo organizzando tutto per quel che riguarda - ha aggiunto il consigliere delegato alla Protezione civile del Comune di Genova Sergio Gambino -. E' necessario ci sia chiarezza su dove saranno distribuiti. Noi speriamo non resti nessuno di loro a Genova. Al momento non abbiamo avuto rassicurazioni su dove saranno ospitati. Quando la nave con i migranti arriverà a Genova, prefettura e ministero valuteranno la situazione e prenderanno  le decisioni". ha consluso Gambino. 


Sul perchè della scelta di Genova come porto di approdo dei migranti nessuna risposta è arrivata da chi ha partecipato al tavolo tecnico in prefettura. Tutti si sono semplicemente limitati a ribadire "Scelta del ministero dell'Interno" che fa capo a Matteo Salvini. Lo stesso ministro leghista e vicepremier ha poi precisato la questione rassicurando sul fatto che i miranti a bordo del pattugliatore non resteranno in Italia: "Dopo alcuni giorni di lavoro possiamo confermare che nessuno degli immigrati a bordo della nave della Marina diretta a Genova sarà a carico degli italiani. Grazie alle nostre buone relazioni, una parte degli extracomunitari sarà accolta in altri cinque paesi europei mentre tutti gli altri saranno ospitati dal Vaticano, che ringraziamo per la sensibilità".



Nel frattempo sul fronte sanitario è stato definito il personale che assisterà a terra i migranti al loro arrivo a Genova. Le operazioni mediche, nella struttura allestita per le visite e le identificazioni a Calata Bettolo, saranno gestite dal personale Usmaf (Ufficio di sanità marittima e di frontiera) del ministero della Salute, che sarà supportato da due medici della Asl3 di Genova, dal primario del Pronto soccorso dell'ospedale Galliera Paolo Cremonesi, da un medico e un infermiere dell'ospedale pediatrico Gaslini. Tra i cento migranti a bordo ci sarebbero tre donne incinta con una di queste al settimo mese di gravidanza. una ventina invece le persone che avrebbero bisogno di assistenza medica. Intanto alcuni 'camalli' del porto di Genova hanno appeso uno striscione sulla facciata della Lanterna con su scritto 'Benvenuti'. Appena pochi giorni fa avevamo manifestato contro l'approdo della Bahri Yanbu, il cargo che trasportava materiale bellico in Arabia Saudita. In quell'occasione due generatori a uso militare furono bloccati a terra dopo una riunione in prefettura.