Politica

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Il comune della Spezia è tra i ricorrenti al Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio, contro la riduzione dei trasferimenti agli enti locali decisa dal Ministero degli Interni. Insieme a quello spezzino ci sono altri 376 comuni italiani e l'Anci. Il ricorso si basa sul fatto che il provvedimento ministeriale avrebbe arbitrariamente tagliato i trasferimenti ordinari, in modo drastico e senza motivo. Comuni contro i governi, al di là dei colori politici: una protesta che va avanti da alcuni anni. E La Spezia è più che mai in prima fila, unico capoluogo ligure a sostenere il ricorso. Questo intanto dimostra il fatto che il sindaco Massimo Federici sembra aver preso decisamente a cuore il ruolo di amministratore-difensore della sua città. A dispetto della sua immutabile pacatezza, nel giro di poche settimane ha messo nel mirino – per ragioni e con modi diversi - il numero uno di Finmeccanica, il presidente della Regione e il ministro degli Interni. Pierfrancesco Guarguaglini si era permesso di rifiutare un incontro con le istituzioni spezzine sul futuro di Oto Melara. Federici lo ha apertamente criticato, ricordandogli anche la poltrona che ha recentemente conquistato alla Spezia come presidente di Promostudi; poi sono circolate voci relative al possibile cambio di destinazione (verso Genova) dei finanziamenti destinati al nuovo ospedale spezzino, e il primo cittadino è subito sceso in campo mettendo in dubbio la buona fede della Regione e del presidente Claudio Burlando, ottenendo poi le necessarie garanzie. L'ultima missiva di Federici è destinata al governo, anche in questo caso dello stesso colore politico: “i tagli ai comuni sono un scippo che ci danneggia” ha detto il sindaco spezzino, dopo aver firmato un ricorso al TAR contro il ministero. E' sornione e disincantato; ma al di là delle apparenze Massimo Federici sembra essersi calato in un ruolo che alla sua città serviva: un sindaco pacato, che non ha timori reverenziali.