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Il premier Conte: "Bene la decisione della procura"
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Doppia mossa della procura di Milano sul caso dell'ex Ilva mentre il futuro del gruppo dell'acciaio resta sospeso in attesa delle iniziative di ArcelorMittal che anche oggi ha ribadito di voler lasciare velocemente Taranto. Alla partita politica, che vede in campo governo e sindacati, si affianca la battaglia giudiziaria con la procura di Milano che scende in campo ed entra nella causa civile che la società franco-indiana ha aperto contro i commissari straordinari. Un diritto-dovere di intervento consentito dall'ultimo comma dell'articolo 70 del codice di procedura penale che concede la possibilità di intervenire nel caso in cui si ravvisa un pubblico interesse.

In questo caso per il procuratore Francesco Greco si ravvisa un "preminente interesse pubblico relativo alla difesa dei livelli occupazionali, alle necessita economico-produttive del paese, agli obblighi del processo di risanamento ambientale". A rappresentare la procura davanti al giudice Claudio Marangoni, che presiede la sezione del tribunale di Milano specializzata in imprese, saranno i pm Stefano Civardi e Mauro Clerici, che in passato si sono occupati del procedimento relativo alla bancarotta dell'Ilva. Non solo: a loro è stata affidata l'inchiesta, coordinata da Maurizio Romanelli, aperta oggi per "verificare l'eventuale sussistenza di ipotesi di reato con conseguente delega al Nucleo di Polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza di Milano per gli accertamenti preliminari". Il fascicolo è un 'modello 45', cioè senza ipotesi di reato. Un'indagine alle primissime battute che vede al centro il contratto d'affitto da cui ArcellorMittal vuole recedere e dietro cui si potrebbero nascondere reati economico-societari.



Se i tempi dell'indagine penale sono lunghi, le parti si affronteranno presto davanti al giudice Marangoni dopo che, in tarda mattinata, i legali dell'ex ILVA hanno depositato il ricorso d'urgenza per cercare di fermare la richiesta di ArcelorMittal che con l'atto di citazione contro i commissari straordinari ha dato il via alla causa civile (prima udienza il 6 maggio). Se la società franco-indiana chiede al tribunale di Milano di "accertare e dichiarare l'efficacia del diritto di recesso dal contratto di affitto con obbligo di acquisto dei rami di azienda", per i commissari invece il contratto va rispettato, non essendo lo scudo penale una condizione sufficiente per permettere alla controparte di venir meno al patto. La procura, che come tutte le parti in causa deve depositare un atto di intervento con domande specifiche oppure appoggiando una parte, verosimilmente presenterà un documento scritto con conclusioni a sostegno di una parte, in questo caso i pm sono al fianco dei commissari considerati la 'parte pubblica'. Anche la presidenza del Consiglio potrebbe fare la stessa mossa della procura, ma per ora il governo sta a guardare sul fronte giudiziario. La data del ricorso d'urgenza sarà fissata entro lunedì e probabilmente l'udienza si terrà entro 10-15 giorni, comunque prima del 4 dicembre quando ArcelorMittal vuole lasciare Taranto.

IL PREMIER CONTE - "È stato depositato il ricorso ex art.700 cpc al fine di fermare il depauperamento di un asset strategico del nostro sistema industriale come lo stabilimento ex ILVA di Taranto. Il Governo non lascera' che si possa deliberatamente perseguire lo spegnimento degli altiforni, il che significherebbe la fine di qualsiasi prospettiva di rilancio di questo investimento produttivo e di salvaguardia dei livelli occupazionali e la definitiva compromissione del piano di risanamento ambientale". Cosi' il premier Gisueppe Conte sulla vertenza dell'ex ILVA. "Arcelor Mittal si sta assumendo una grandissima responsabilita', in quanto tale decisione prefigura una chiara violazione degli impegni contrattuali e un grave danno all'economia nazionale. Di questo ne rispondera' in sede giudiziaria sia per cio' che riguarda il risarcimento danni, sia per cio' che riguarda il procedimento d'urgenza. Ben venga l'iniziativa anche della Procura di Milano che ha deciso di intervenire in giudizio e di accendere un faro anche sui possibili risvolti penali della vicenda".
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