politica

Il post sul suo profilo facebook
3 minuti e 3 secondi di lettura
Bettino Craxi non era mai tornato a far parlare così tanto di sé negli ultimi 20 anni, quanti ne sono passati dalla sua morte. Alla vigilia dell'anniversario ad Hammamet, in Tunisia, sono arrivati per celebrarlo in mille, secondo stime ufficiose, mentre anche in Italia l'omaggio si fa più trasversale e la polemica avvampa. La figlia Stefania conta che il momento sia propizio, sull'onda del film di Gianni Amelio e dei libri usciti, per un cambiamento di clima rispetto alla figura del padre, inchiodata troppo a condanne considerate ingiuste.

Il presidente della Regione Liguria e leader di Cambiamo!, Giovanni Toti,  ha ricordato sul suo profilo facebook, la sua militanza nel Psi a fine anni Ottanta. "A vent'anni dalla morte di Bettino Craxi, ripercorrendo con la memoria i temi che mi fecero appassionare a quell'avventura, ritrovo le ragioni del mio impegno attuale e i problemi ancora irrisolti di una politica diventata negli anni ancora più ipocrita, semplicistica, ignorante", ha scritto Toti.

"Il tema della ricchezza di un Paese
, che va aumentata prima di poterla redistribuire. Il tema del riformismo, del lavoro costante per cambiare l'Italia, la politica dei piccoli e concreti passi, il contrario della velleitarieta' del tutto o niente. Il tema dell'ottimismo, di un Paese in crescita in cui riconoscersi e credere, senza cercare nemici di convenienza, ma capace di dialogare con tutti con la schiena dritta", ha proseguito Toti.

"Il tema del costo della democrazia
e del finanziamento della politica, usato come una clava da qualcuno ma ancora ammantato dall'ipocrisia che Craxi denunciò nel suo ultimo discorso. E più di tutti il tema dell'uguaglianza dei diritti e delle opportunità. Anche oggi, vent'anni dopo, c'è una parte del Paese, anche a sinistra, che con la bava alla bocca liquida tutto questo come storia criminale. Francamente credo che lo facciano per gretta utilità o paura delle responsabilità. Io penso invece che di tutto questo dovremmo discutere presto, anche in Liguria e a Genova, città che a quella storia socialista ha dato molto", ha concluso il governatore ligure.

OMAGGIO BIPARTISAN - Per Silvio Berlusconi, "Craxi è stato uno dei pochissimi uomini politici della Prima Repubblica a meritare la definizione di statista. Oltre a lui, forse solo De Gasperi". Il Pd è l'unico a non presenziare alla due giorni organizzata dalla Fondazione Craxi con una delegazione ufficiale. Nonostante il passare degli anni, non sembra essere risolta la diatriba su chi vuole l'ex presidente del Consiglio nel Pantheon dei democratici al fianco di Enrico Berlinguer e chi, invece, preferisce tenerlo a distanza, anche a causa dell'imbarazzo per le vicende giudiziarie dell'ex segretario del Psi. Ma per il capogruppo dem al Senato, Andrea Marcucci, "il pensiero socialista e libertario che ispirò molte delle battaglie politiche di Bettino Craxi fa naturalmente parte del patrimonio valoriale del Pd". Intanto a Gianni Pittella, Giorgio Gori e Umberto Del Basso De Caro si è unito Tommaso Nannicini. Tutti, come Marcucci, non sono ex comunisti, cioè appartenenti a quella cultura politica dalla quale soprattutto i sostenitori di Craxi si aspettano un radicale ripensamento, se non proprio delle scuse per il trattamento subito. Roberto Morassut, che viene dal Pci, parla di Craxi come "un leader capace di visione innovativa", ma che "rimase chiuso nell'orizzonte culturale e comportamentale della Prima Repubblica e dei suoi vizi politici e morali". Il sindaco di Milano Beppe Sala ipotizza una targa vicino alla casa dove Craxi abitò, "più semplice di una via. Ma tutto preceduto da un dibattito", aggiunge. "E chi dovrebbe farlo?", risponde Stefania.