salute e medicina

L'invito è quello di mantenere la calma e di adottare alcuni accorgimenti
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 Sale a due il bilancio delle vittime italiane a causa del Coronavirus. Nella notte di venerdì è morto Adriano Trevisan, 78 anni, ricoverato nell'ospedale di Schiavonia, in provincia di Padova, assieme all’amico di 67 anni di Vò Euganeo. Questa mattina la seconda vittima, secondo quanto confermato dalle agenzie di stampa, è stata una donna in Lombardia, che dovrebbe essere collegata al focolare nel lodigiano. La donna di 75 anni forse è deceduta in casa. Restano critiche le condizioni del 38enne considerato il “paziente uno” che è ricoverato in terapia intensiva nell’ospedale di Codogno. I numeri dei casi sono in crescita, si registrano oltre 40 contagiati tra Lombardia e il Veneto, ma potrebbero salire ancora nelle prossime ore. 

IL CASO DEGLI SBANDIERATORI DI LEVANTO
Un gruppo di 36 giovani sbandieratori, appartenenti al “Gruppo storico borgo e valle città di Levanto”, insieme a 8 accompagnatori (residenti nell’area di Levanto), hanno partecipato ill 16 febbraio ad una manifestazione cittadina a Codogno (Quarta edizione carnevale della città di Codogno), area geografica che ha rilevato alcuni casi confermati di nuovo coronavirus.

In accordo con la task force diretta da Alisa, i soggetti interessati sono stati invitati, a titolo prudenziale, a rimanere in isolamento fiduciario volontario al domicilio per i prossimi giorni. “Siccome la popolazione locale aveva manifestato preoccupazione per la situazione si è optato per l’isolamento fiduciario delle 44 persone. Ma non hanno nessun sintomo, è un segnale di attenzione ben accolto dal sindaco, senza creare allarme. Non ci sono segnali tali da far evidenziare situazioni critiche”, ha spiegato l'assessore alla Sanità Sonia Viale. (COSA E' SUCCESSO NEL DETTAGLIO)


ACCERTAMENTI A SANREMO -  Ha una forma influenzale e per questo rimarrà ricoverato fino a quando lo riterrà necessario il quadro clinico, l'uomo di circa 30 anni, residente a Diano Marina, trasferito questa mattina al reparto di Malattie Infettive dell’Ospedale di Sanremo, per accertamenti dovuti alla presenza di uno stato febbrile e alcuni sintomi respiratori. L'uomo era rientrato dalla Cina 18 giorni fa (COSA E' SUCCESSO NEL DETTAGLIO). 

LA SITUAZIONE IN LIGURIA - “Non ci sono casi di contagio da Coronavirus in Liguria. Tutti gli esami effettuati ieri sia sulla famiglia rientrata dalla Cina sia sul cittadino arrivato a Genova da Hong Kong hanno dato esito negativo", così ha rassicurato i cittadini genovesi e liguri il governatore Giovanni Toti nel punto stampa, dopo che sette casi sospetti sono stati ricoverati al San Martino e su cui sono stati svolti tutti gli accertamenti per vedere se fossero positivi o meno al Covid-19. "Credo che la politica debba rispettosamente fare un passo indietro rispetto alla scienza e prendere tutti quei provvedimenti che i nostri tecnici, medici e scienziati ci diranno che sono da prendere. Non so se ha sottovalutato la situazione, lo diranno le prossime ore - ha risposto. Sono molte le cose da tenere insieme, il fatto di non inchiodare il Paese di non farsi prendere dalla paura e al contempo proteggere i cittadini", ha poi commentato prima dell'inizio degli Stati Generali della Liguria. "La nostra regione è attrezzata, siamo pronti nel nostro Ircss San Martino, le procedure sono rodate, siamo tutti ovviamente vigili e pronti a intervenire per contenere un virus che va affrontato con tutta la prudenza e attenzione senza allarmismi". 

E sulla preoccupazione per la partecipazione alla mezza maratona di Portofino del 38enne, il presidente ha detto: "I nostri esperti hanno escluso rischi per gli altri podisti presenti alla competizione e per gli altri possibili contatti in quell’occasione. Il nostro sistema sta funzionando bene, con il monitoraggio costante della situazione”. Questo perché  "Non è detto che il paziente di Codogno fosse già stato contagiato dal Coronavirus e se avesse avuto il virus avremmo già dovuto registrare dei casi poiché il periodo di incubazione è ampiamente trascorso" (LEGGI DI PIU' QUI).



LE MISURE IN ATTO IN LIGURIA - "Assieme ad Alisa e ad Anci si sta predisponendo una lettera ai sindaci liguri, per fornire loro tutte le informazioni necessarie ad affrontare eventuali criticità in modo tempestivo e con la massima prudenza”. Così la vicepresidente e assessore alla Sanità di Regione Liguria Sonia Viale, che, nell’ambito del coordinamento con la task force costituita in Alisa, è in stretto contatto con le amministrazioni locali e i medici di medicina generale, attraverso le loro rappresentanze.“Siamo in contatto con Anci per fornire a tutti i nostri sindaci le indicazioni su come affrontare eventuali criticità legate all’emergenza coronavirus. Anche con i medici di medicina generale si sono attivate delle modalità operative, d’accordo con le loro rappresentanze. Nel frattempo consigliamo a tutti i cittadini di attenersi alle raccomandazioni del ministero che si trovano anche sul sito e sui canali social di Regione Liguria. Finalmente anche a livello nazionale la misura della quarantena volontaria è stata estesa anche agli adulti che rientrino dalla Cina, così come richiesto dalla Liguria in sede di Conferenza delle Regioni. E questa è la raccomandazione che rivolgiamo a chiunque rientri da quel paese. Serve la massima prudenza per evitare il rischio di contagi.

L'invito è quello di mantenere la calma e di adottare alcuni accorgimenti
: "Se qualcuno sospetta di poter aver contratto il virus, non deve assolutamente recarsi in pronto soccorso ed esporre così altre persone al rischio del contagio", hanno ricordato i medici dell'ospedale San Martino. "In caso di aver avuto contatti con persone arrivate da aree a rischio e con sintomi riconducibili all’infezione, bisogna contattare immediatamente l’112". Mentre il numero di pubblica utilità per avere informazioni è il 1500. 


"Il messaggio dev’essere tranquillizzante, anche perché il tasso di mortalità legato a questa infezione è inferiore 0,5% fuori dalla Cina quindi questa malattia non ci fa paura, siamo perfettamente in grado di gestirla al meglio", ha commentato il professor Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive del San Martino, invitando tutti ad “abbassare un po' i toni. Circa le richieste avanzate da alcuni cittadini di effettuare il test per il coronavirus, Bassetti ha affermato che “non è possibile e non avrebbe alcun senso farlo”.