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Il governatore ligure: "La rivoluzione non parte da un board"
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Giovanni Toti e Mara Carfagna coordineranno la riorganizzazione di Forza Italia in vista del congresso che si terrà entro l'anno, dove tutte le cariche saranno elettive. L'annuncio arriva da Silvio Berlusconi in persona, in occasione dell'assemblea dei parlamentari 'azzurri' in Senato. "Ho ritenuto opportuno dopo aver sentito molti di voi, delegare alla vice-presidente della Camera onorevole Mara Carfagna e al presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, la responsabilità di coordinare l'organizzazione del partito, sulla base delle mie indicazioni", ha confermato il fondatore di Forza Italia davanti a una platea stupita (ma non troppo) del dietrofront sul governatore 'ribelle'. Con tanto di sotterramento dell'ascia di guerra.

Carfagna e Toti dovranno "curare anche il Coordinamento di un gruppo al quale verrà affidato l'incarico di redigere una proposta di modifica statutaria da presentare al congresso nazionale che si terrà entro la fine di quest'anno". Proposta che "sarà elaborata unitamente al vice presidente onorevole Antonio Tajani, alle capogruppo senatrice Anna Maria Bernini e all'onorevole Mariastella Gelmini". E il Berlusconi che non ti aspetti, apre anche alle primarie 'azzurre': "Sarà anche l'occasione per valutare l'opportunità di indire ampie consultazioni popolari in ordine alle cariche elettive". 

Il leader di Forza Italia e il suo (ex?) consigliere politico, si sono incontrati qualche ora prima. Toti, commentando la decisione, prosegue sulla linea che porta avanti da un triennio senza mollare di un solo centimetro. "Non credo che si possa fare una rivoluzione partendo da un board, si fa una rivoluzione partendo da dei contenuti e dandosi dei tempi precisi: entro la fine dell'anno un congresso o delle primarie aperte dove tutti gli amici usciti da Forza Italia possano partecipare".

Toti conclude senza lasciare nulla al caso sull'indirizzo programmatico mettendo in discussione anche il nome stesso del movimento fondato da Berlusconi. "Bisogna stabilire la linea politica, le parole d'ordine, ridiscutere anche il nome di Forza Italia. Credo che il presidente Berlusconi abbia compreso l'esigenza di uno shock vero al campo moderato del centrodestra", ha chiosato Toti.

Nelle ore che hanno preceduto l'incontro al Senato, i messaggi 'a buon intenditor' si sono sprecati. "Se Berlusconi darà una risposta positiva il 6 luglio ci sarà solo la nascita di una componente altrimenti nascerà un nuovo soggetto. Berlusconi deve capire che un epoca è finita. Serve un mandato pieno per Toti e Carfagna", aveva detto senza giri di parole un esponente vicino al governatore ligure. A tenere i fili del dialogo sarebbe Ghedini. Dal Cavaliere è arrivato un appello all'unità, ma difficilmente (sottolinea un parlamentare del Sud) "assisteremo a una rivoluzione interna".

L'ultima parola a Berlusconi. "Queste deleghe, ovviamente, sono temporalmente limitate fino alla data del Congresso Nazionale. Le proposte che mi verranno prospettate le porterò all'attenzione e alla discussione del Consiglio Nazionale che si terra' in data 13 luglio prossimo". Esattamente una settimana dopo la convention convocata da Toti al teatro Brancaccio di Roma per il suo think thank sul centrodestra che sarà. Mentre in ticket con Mara Carfagna, e la supervisione del Cav, avrà con il compito di traghettare Forza Italia verso il suo destino.