Cultura e spettacolo

Il Teatro Carlo Felice di Genova si prepara al debutto della "Lucia di Lammermoor" e cerca la mediazione con una sigla sindacale, in sciopero contro la legge Finanziaria
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di Silvia Isola

Sulla sventurata "Lucia di Lammermoor", sventurata per la trama tratta dal romanzo storico di Walter Scott e non per il successo dell'opera donizettiana, pende la minaccia dello sciopero indetto da Snater, che coinvolgerebbe una trentina di lavoratori e parte del coro. Eppure la coproduzione internazionale, realizzata con il Teatro comunale di Bologna e l'opera di Bilbao, debutterà il prossimo 15 novembre, con l'allestimento diretto dal ligure Lorenzo Mariani, regista nato a San Terenzo e cresciuto con l'amore per l'opera lirica. Verrà messa in luce la drammatica contemporaneità del titolo che parla di violenze e gelosie nei confronti della protagonista. Nel frattempo il Teatro Carlo Felice è al lavoro per mediare con il sindacato, che ha deciso di scioperare per chiedere modifiche alla Legge di Bilancio al Governo. 

Lo sciopero

"Le motivazioni sono prettamente politiche e nazionali", attacca il sovrintendente Claudio Orazi, che ha risposto al sindacato Snater con una lettera in cui si chiede di revocare lo sciopero, indetto fino al 31 dicembre 2024 per tutte le produzioni. "I teatri non scrivono le leggi finanziarie, quindi questo sciopero a Genova colpisce il teatro e il nostro pubblico. Noi ci stiamo adoperando come fondazione lirica per capire se per esempio i temi del turnover che colpiscono in principio le pubbliche amministrazioni con una contrazione del 75% nell'anno 2025 di impiego di personale rispetto al 2024 debbano mantenersi o meno". 

Il sovrintendente ha poi tenuto a ricordare che negli ultimi quattro anni di mandato, in scadenza a marzo con la possibilità di una proroga, il teatro ha visto "non solo un risanamento, ma anche un rilancio a livello nazionale ed internazionale. Sono stato chiamato a Genova per questo". 

"Il teatro è cresciuto esponenzialmente dal punto di vista della produzione in senso di quantità e di qualità. L'abbiamo triplicata, raggiungendo le piazze più ambite nel mondo, a cominciare da New York e Muscat. E abbiamo stabilizzato addirittura 80 lavoratori precari. Non c'è più un solo precario che possa rivendicare una posizione di lavoro qui al Carlo Felice"

L'incontro con Marco Bucci

Nel frattempo si è tenuto oggi un incontro con il sindaco e presidente della Fondazione lirica Marco Bucci e i sindacati, come promesso nelle scorse settimane, alla presenza del sovrintendente. "E’ stato confermato da parte di Bucci, e ne siamo lieti, il percorso di trattative sindacali già esistente che recentemente ha portato anche a nuove assunzioni al Carlo Felice attraverso la contrattazione. Si continua dunque su una strada ben definita e tracciata dove l’Osservatorio istituito con la sovrintendenza sarà il punto di riferimento per procedere all’implementazione degli organici, la formazione del personale, ricambio generazionale e la nascita dell’Accademia per i tecnici, un progetto su cui vuole insistere e investire anche il neo presidente della Regione Bucci. Non servono mille tavoli di concertazione, lo avevamo già e dobbiamo lavorare sempre su quello. Noi come organizzazione sindacale lo abbiamo sempre fatto. A differenza di altri", spiega la segreteria regionale della Fistel Cisl Liguria.

L'opera lirica

L’opera è ambientata in Scozia alla fine del XVI secolo, e vede protagonisti Lucia ed Edgardo, innamorati ma divisi dall’antico odio che regna tra le rispettive famiglie. Tra incontri segreti, inganni e accesi scontri si sviluppa una storia di amore e odio, passione e follia. Sin dalla prima rappresentazione, avvenuta al Teatro San Carlo di Napoli il 26 settembre 1835, fu chiaro che Lucia di Lammermoor si sarebbe subito affermata come titolo di riferimento nel catalogo di Donizetti e più in generale nel panorama musicale italiano. La scrittura del compositore si distingue in quest’opera sia nell’orchestrazione sia nel disegno delle linee vocali. La parte di Lucia, in particolare, raggiunge un altissimo livello espressivo che emerge tanto nelle arie quanto nei recitativi. Sono poi di grande rilievo i momenti d’insieme e i momenti corali.

"Lucia di Lammermoor" al teatro di Bologna

L'allestimento

"Quest'opera dalla tradizione è spesso stata ritenuta un'opera 'romantica', mentre dal mio punto di vista fin dalle prime note emerge un'atmosfera decisamente cupa, un preludio alla morte della protagonista: grazie al nostro grande cast di cantanti, cercheremo di porre l'accento su questo aspetto recitativo"

Presenta così l'idea che lo ha guidato nella regia Lorenzo Mariani, nel corso della presentazione alla stampa del titolo. La direzione è affidata a Francesco Ivan Ciampa, con la regia di Lorenzo Mariani, le scene di Maurizio Balò, i costumi di Silvia Aymonino, le luci di Marco Filibeck e i video di Fabio Massimo Iaquone e Luca Attilii. L’Allestimento della Fondazione Teatro Carlo Felice di Genova è realizzato in coproduzione con il Teatro Comunale di Bologna e con l’ABAO-OLBE di Bilbao. Orchestra, coro e tecnici dell’Opera Carlo Felice. Maestro del coro Claudio Marino Moretti. A dare vita ai protagonisti dell’opera: Franco Vassallo (Enrico), Nina Minasyan (Lucia), Iván Ayón Rivas (Edgardo), Paolo Antognetti (Arturo), Luca Tittoto (Raimondo), Alena Sautier (Alisa), Manuel Pierattelli (Normanno).

Le repliche

Lucia di Lammermoor sarà in replica domenica 17 novembre alle ore 15.00, venerdì 22 novembre alle ore 20.00 e domenica 24 novembre alle ore 15.00. Lucia di Lammermoor è la terza opera seria di Gaetano Donizetti, composta nel 1835 (dopo Anna Bolena, del 1830 e Lucrezia Borgia, del 1833). Il compositore aveva all’attivo un totale di quarantatré opere quando decise di mettere in musica The Bride of Lammermoor, romanzo di Walter Scott che già aveva ispirato diverse precedenti trasposizioni musicali, insieme al librettista Salvatore Cammarano.

(Foto di Rocco Casaluci)

 

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