Cultura e spettacolo

Grande successo e commozione per i racconti "Io sono Cucina" della dottoressa della Asl ed ex consigliere comunale morta un anno fa che segnano l'esordio della nuova casa editrice genovese Magdalena di Massimo Costantini
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GENOVA -Lo struggente video dell'addio a Clizia Nicolella nella basilica delle Vigne è stato uno dei più visti in assoluto di Primocanale dell'anno scorso, oggi a quasi dodici mesi di distanza la sala del Maggior Consiglio di palazzo Ducale era strapiena, gente di ogni età per buona parte lì ancora per lei, che non c'è più però sembra vivere ancora nel cuore di tanti, tanto di vederla quasi nelle pagine del suo libro, e nelle parole di suo figlio Orlando.

E' stato un successo che è andato oltre aspettativa la presentazione del libro "Io sono cucina", una serie di racconti scritti da Clizia Nicolella, una donna con sempre il sorriso che era tante cose tutte assieme, medico della Asl ed ex consigliere comunale, mamma e moglie e pure scrittrice capace di scrivere sceneggiature e vincere un paio di premi con il suo talento di saper raccontare.

Clizia è stata stroncata da una malattia nel marzo dell'anno scorso. I suoi racconti pieni di fantasia e ironia, "Io sono cucina", segnano il debutto di una nuova casa editrice, Magdalena, voluta da un altro medico, Massimo Costantini, esperto in cure palliative in pensione, che ha voluto dedicare al quartiere della Maddalena del centro storico il suo progetto di editore, che lui da amante della cultura e della lettura cullava da anni.

Per iniziare Costantini ha pensato di ordinare e trasformare in libro i racconti che l'amica Clizia aveva scritto in anni di passione per la scrittura, scrittura che per lei era anche un dono, quasi quanto la sua grande dote di tessere rapporti umani, che per lei sono sempre stati una priorità, la cosa più bella per un medico, come ammette il marito, Andrea Baudo, medico anche lui. Andrea spiega anche perchè nella copertina c'è un ulivo, "Clizia ha voluto che le sue ceneri fossero sparse in più luoghi a lei cari, la spiaggia di Cala Gonone, in Sardegna, un ficus nella loro casa nel centro storico alle spalle di Banchi, e un ulivo della piantagione del fratello, in provincia di Pisa. Clizia quando si immergeva fra gli ulivi diceva spesso, "il paradiso deve essere così".

Aveva grande fantasia e sapeva osservare la vita e le persone da angolazioni diverse Clizia, lo svelano i suoi racconti, "Io sono cucina" è quello dedicato alla nonna che ha vissuto gli ultimi anni nella cucina tanto da immaginare che potesse poo essersi trasformata nella cucina.

Poi ci sono racconti dedicati a una "battona" che conosce tutti, c’è una sindaca che trova il tempo per seguire i consigli del blog Pianetamamma, facendo l’equilibrista tra le sue identità. Un cardinale che appena arrivato nell’aldilà è convinto gli spetti un trattamento di riguardo, ma chi lo accoglie non sa neppure cosa sia un cardinale. Poi c'è una ragazzina che si scontra e incontra il suo corpo, un cane rapito, un bambino dentro la pancia di sua madre di cui nessuno sa niente. Storie, l'eredità che Clizia e il suo sorriso hanno lasciato ad Orlando, Andrea a tutte le persone che oggi hanno affollato la sala del Maggior Consiglio di palazzo Ducale.

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