Cultura e spettacolo

Una collocazione stabile, definitiva e più logisticamente più adatta
2 minuti e 4 secondi di lettura

E' stato uno degli artisti più straordinari che Genova ha avuto in tutta la sua storia. Lele Luzzati, scenografo animatore e illustratore, due volte candidato al premio Oscar, ha segnato con la sua arte gran parte del Novecento, interprete di una cultura figurativa abile e colta che è riuscito a creare utilizzando ogni sorta di materiale: dalla terracotta allo smalto, dai collage di carte ai tessuti. Della sua attività artistica in campo teatrale una grossa fetta è legata al Teatro della Tosse che contribuì a fondare nel 1975 insieme a Tonino Conte e Aldo Trionfo. Da oggi, nei giardini che portano il suo nome, all'altezza del Belvedere intitolato proprio a Conte e a un passo dalla sede del teatro, è possibile ammirare la sua 'scultura scenografica' che per anni ha fatto mostra di sé al Porto Antico. Una collocazione stabile, definitiva e più logisticamente più adatta.

L'opera, che di fatto è una nuova composizione alla quale è stata restituita la forma pensata originariamente da Luzzati anche attraverso il restauro di tutte le sue diverse componenti, riunisce elementi in resina e polistirolo rinforzato che sono quanto rimane di una serie di imponenti figure alte oltre 5 metri create per lo spettacolo teatrale “Uccelli e altre utopie”, in scena nel 1999 presso la diga foranea del Teatro del Mare, e parti della scenografia realizzata dallo stesso artista per “La festa delle donne” (2001, Teatro Greco di Siracusa). Nel 2019 i pezzi che componevano l'opera, a seguito della chiusura del museo Luzzati al Porto Antico, furono smontati, trasferiti e conservati tra i LuzzatiLab e il Teatro della Tosse. Oggi è stata ricostruita così come si può ammirare grazie alla volontà del Sestiere del Molo, dei suoi architetti Franco Cassinelli e Camilla Ponzano e alla collaborazione con la Fondazione Luzzati Teatro della Tosse.

Enrico Campanati, storico attore del Teatro della Tosse, lo racconta così: "Lele è stato un genio a tutto tondo, un uomo a tutto tondo, importante per la cultura, importante per il teatro, importante per il teatro della Tosse. Ovviamente uno dei padri, la persona che ci ha accompagnato insieme a Tonino Conte per tutta la nostra vita. E' di quelli che mancano, di cui si perde un pò lo stampino. Un grande artista che però era un uomo assolutamente normale e lui se ne faceva motivo di vanto, non ti faceva mai pesare quello che era anche se lo capivi subito quando ti parlava. Un punto di riferimento, qualsiasi problema tu avessi nel lavoro lui lo sapeva risolvere in pochissimo tempo. Ha fatto tanto e avrebbe potuto fare altrettanto".