Cronaca

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SARZANA - Le prove che a commettere i due omicidi avvenuti forse nella notte di sabato potrebbero essere nascoste nelle due auto su cui stanno ora lavorando i ris di Parma. Le indagini sui brutali assassinii di Nevila Pjietri, 35enne albanese e Camilla, all'anagrafe Carlo Bertolotti, parrucchiera 43enne, continuano.

Questa mattina i rilievi sulle due auto fondamentali nell'inchiesta. La prima è la Ford Fiesta grigia trovata accanto al cadavere di Camilla dove all'interno erano già state trovate alcune macchie di sangue e due bossoli di pistola. L'altra vettura è il pick up bianco di proprietà di Daniele Bedini, sospettato del duplice omicidio: gli inquirenti credono che sia lo stesso veicolo, ripreso dalle telecamere di videosorveglianza di uno stabilimento balneare di Marinella ma anche notato da diversi testimoni oculari, l'auto su cui sarebbe salita sabato notte Nevila Pjietri. 

Secondo quanto appreso, i due testimoni hanno sostanzialmente confermato sia il colore che il tipo di auto segnalato dalle colleghe di Pjetri sentite come testimoni la notte stessa del delitto. La donna, avevano detto le ragazze che si trovavano lungo via insieme a lei, era salita su un pickup bianco, alla cui guida c'era un uomo. La macchina bianca è stata immortalata dalle telecamere di videosorveglianza e non solo nella zona dove è stata prelevata Nevila ma anche più in là, dove presumibilmente si trovava Camilla. (LEGGI QUI).

A rendere più chiara la situazione il microfono incorporato nelle telecamere di ultima generazione dello stabilimento balneare. Nel filmato si sentirebbero due colpi di pistola poco dopo il passaggio del pick up bianco con a bordo un uomo e una donna. Poi il furgone con cassone ripassa, ma a bordo la donna non c'è più. Questo confermerebbe la tesi degli investigatori che vedrebbe la 35enne prima uccisa in uno spiazzo vicino ai bagni, dove sono state trovate diverse tracce di sangue, per poi essere scaricata nel torrente Parmignola. Non solo questo filmato potrebbe incastrare Bedini, ma anche tutte le telecamere individuate dagli inquirenti grazie alle quali si sono riusciti a mappare gli spostamenti dell'uomo. A contraddire l'alibi fornito da Bedini ci sarebbe anche un altro filmato, quello ripreso dalla telecamera della falegnameria di famiglia, che mostrerebbe il 32enne la mattina di domenica, poco dopo le sei, uscire di casa dopo essersi cambiato.

 

 

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