GENOVA - All'improvviso ha afferrato l'avambraccio della capo sala di turno, immediato l'intervento di un poliziotto che ha distolto l'attenzione dell'uomo dalla donna. A quel punto però l'aggressore si è scagliato contro l'agente cercando di colpirlo con calci, pugni e testate. In supporto è arrivato un altro agente che stava nel frattempo piantonando un detenuto che ha bloccato definitivamente l'aggressore. Tutto è accaduto all'interno del reparto psichiatrico dell'ospedale San Martino di Genova. Protagonista un 50enne ora piantonato presso il reparto psichiatrico dell’ospedale e precedentemente ricoverato presso la residenza per l'esecuzione delle misure di sicurezza (Rems). L'aggressione sarebbe avvenuta senza alcuna motivazione. Il fatto avviene a poche ore dalla 'rivolta' che si è verificata in carcere a Imperia.
"Il detenuto in questione non è nuovo a tali comportamenti, per la sua particolare vena aggressiva e ribelle nei confronti della polizia penitenziaria, nonché ostile a mantenere un regolare comportamento di convivenza con altri, infatti risulta essere un soggetto di non facile gestione - spiega il segretario Regionale OSAPP Liguria, Rocco Roberto Meli -. Da tempo denunciamo episodi simili a danno della polizia penitenziaria, e che in questo caso, ma solo per l’immediato intervento dei colleghi la dottoressa aggredita non ha riportato gravi conseguenze. Ad oggi la polizia penitenziaria non ha mezzi idonei per contrastare consimili comportamenti. Da tempo ci battiamo per avere i mezzi adatti. Come il teaser più volte richiesto al fine di dotare il corpo di polizia penitenziaria di uno strumento utile nel momento di necessità come nella recente rivolta accaduta presso la casa circondariale di Imperia, e dove i ristretti hanno devastato un piano detentivo, a nostro parere i danni con l’utilizzo del teaser sarebbero stati molto più contenuti" conclude Meli.
IL COMMENTO
Cuocolo, la dimostrazione che a Genova i "giovani" possono fare bene
Il senso civico di Besi