GENOVA- Omicidio in strada a Genova: il quarantaduenne Alberto Scagni al termine dell'ennesima lite ha ucciso la sorella Alice, 34 anni, con 17 coltellate davanti al palazzo della donna e poi è fuggito: l'uomo è stato intercettato pochi minuti dopo sul lungomare da una volante della polizia e arrestato. La tragedia si è consumata intorno alle ore 21 in via Fabrizi, una elegante via di Quinto, davanti al civico 54 dove abitava la vittima.
A lanciare l'allarme sono stati i vicini di casa che hanno sentito le urla della donna e il marito della stessa: l'uomo, uscito da casa, ha visto la moglie accasciata a terra in un lago di sangue.
L'uomo, che abita a Sampierdarena, era da poco tempo senza lavoro e stava cercando una nuova occupazione. Proprio questa situazione sarebbe all'origine dell'omicidio con il 42enne che più volte aveva chiesto denaro alla sorella. A scatenare la furia omicida di Alberto Scagni l'ultimo rifiuto da parte della sorella alla richiesta di aiuto economico. L'assassino sapeva che la sera Alice portava fuori il cane, ha aspettato a lunga con un coltello nascosto in un sacchetto, poi quando l'ha visto si è scagliato contro di lei uccidendola.
Come ha ha raccontato un vicino di casa intervenuto fra i primi per cercare di soccorrere la donna, la vittima era uscita per portare fuori il cane. Non si sa se il fratello le ha teso un agguato o se invece i due avevano un appuntamento.
Le indagini per ricostruire nei dettagli l'omicidio sono state avviate dai poliziotti delle volanti, i primi a giungere sul posto, e poi sono state proseguite dagli specialisti della scientifica per i rilievi, dal medico legale e dagli investigatori della sezione omicidi della squadra mobile.
Da quanto appreso risulta che il 42enne avesse dei problemi e per questo fosse seguito dal punto di vista medico, per lo stesso motivo fra i due fratelli i rapporti erano da tempo conflittuali. Nulla però lasciava presagire quanto accaduto.
Oltre al marito Gianluca che aveva spostato nel febbraio del 2018, Alice Scagni lascia una figlia di un anno e mezzo. La trentenne assassinata era appassionata di danza e di calcio e tifosa della Juventus.
Il quarantaduenne arrestato era disoccupato e abitava a Sampierdarena.
L'uomo era stato licenziato o forse il contratto era scaduto. Qualche settimana fa ha postato anche il suo vecchio cedolino e ha scritto che era tornato a riconsegnare un curriculum a Campi, presso il vecchio datore di lavoro.
IL COMMENTO
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