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Un manifesto esposto e diretto a chi gestisce l'azienda: "Non si può morire sul lavoro" davanti all'ingresso di Acciaierie d'Italia
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GENOVA-È prevista per lunedì due maggio la protesa dei lavoratori Ex Ilva. In programma un corteo per chiedere ad Acciaierie d'Italia di bloccare i provvedimenti disciplinari che l'azienda ha inflitto nei confronti di uno dipendenti coinvolto in un incidente sul lavoro avvenuto nelle scorse settimane all'interno dello stabilimento ex Ilva di Cornigliano.

Ad annunciarlo sono gli stessi sindacati che venerdì mattina si sono ritrovati davanti all'ingresso di Acciaierie d'Italia. Un manifesto esposto e diretto a chi gestisce l'azienda: "Non si può morire sul lavoro". Per questo lunedì è in programma un corteo che da Cornigliano raggiungerà la prefettura in via Roma a Genova dove sindacati e delegazione sono stati convocati per discutere della situazione. 

Nuovo incidente a Cornigliano: cade bobina da 250 kg-IL FATTO

"Acciaierie d’Italia ha consegnato al lavoratore che operava presso il reparto TAF2 nell’operazione cambio bobina di reggia durante l'ultimo incidente del 12 Aprile 2022, una contestazione disciplinare che prelude al licenziamento. Un incidente che si era già verificato identico nelle scorse settimane, denunciato dagli RLS/RSU nel corso delle riunioni di sicurezza di reparto alla presenza dei lavoratori, dei responsabili della sicurezza aziendali e dei capi reparto, ed imputabile chiaramente ad una macchina le cui disfunzioni erano note a tutti." Lo spiegano in una nota i segretari generali Fim, Fiom e Uilma Christian Venzano, Stefano Bonazzi ed Antonio Apa.

Ex Ilva tra incidenti e 'contestazioni': lunedì corteo a Genova-LA NOTIZIA

"Tali disfunzioni - prosegue la nota - "erano già state inoltre evidenziate dall’organo di controllo della ASL nel verbale del 13 aprile, oltre ad essere state denunciate al Prefetto di Genova nella lettera consegnata brevimanu. La contestazione disciplinare appare quindi come una gravissima provocazione operata dall’Azienda ai danni dei lavoratori. Una azienda che sottovaluta le segnalazioni, ripetutamente presentate dai rappresentanti sindacali della sicurezza, e invece di risolvere i problemi che mettono a repentaglio la vita dei lavoratori dispensa colpe senza alcuna vergogna. Riteniamo questa condotta inaccettabile e porremo il problema con forza direttamente al Prefetto di Genova, da cui attendiamo urgentissima convocazione”.

Fatti che non stupiscono, visto che lo scorso giovedì 21 aprile il sindacato Fiom Cgil aveva depositato in procura un esposto per contestare l'utilizzo da parte di Acciaierie d'Italia della cassa integrazione per sospendere i lavoratori della linea di produzione della banda stagnata. 

(Immagine d'archivio)

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