
Il gip ha detto no. Il 63enne genovese, accusato di detenzione e diffusione di materiale pedo-pornografico, è tornato a casa. La pm Patrizia Petruzziello aveva chiesto la custodia cautelare in carcere, ma il giudice per le indagini preliminari Liborio Mazziotta ha rigettato la richiesta, ritenendo che non sussistano esigenze cautelari.
La tesi della difesa
L’uomo, difeso dall’avvocato Michele Ispodamia, rimane indagato per detenzione di materiale pedo-pornografico, ma è libero. Era stato arrestato giovedì sera dopo una perquisizione della polizia postale che aveva trovato in casa migliaia di foto e video di bambini.
Durante l’interrogatorio di garanzia il pensionato ha sostenuto di non avere condiviso il materiale. Il gip, pur riconoscendo la gravità del quadro indiziario, ha ritenuto che il rischio di reiterazione del reato non ci fosse e lo ha scarcerato. Respinta anche la misura degli arresti domiciliari: "Siamo soddisfatti perché abbiamo dimostrato che non è un mostro - ha commentato il suo difensore Ispodamia - ha avuto delle curiosità ma non ha condiviso i file, il giudice ha riconosciuto la spiegazione tecnica".
Durante l’interrogatorio di garanzia il pensionato ha sostenuto di non avere condiviso il materiale. Il gip, pur riconoscendo la gravità del quadro indiziario, ha ritenuto che il rischio di reiterazione del reato non ci fosse e lo ha scarcerato. Respinta anche la misura degli arresti domiciliari: "Siamo soddisfatti perché abbiamo dimostrato che non è un mostro - ha commentato il suo difensore Ispodamia - ha avuto delle curiosità ma non ha condiviso i file, il giudice ha riconosciuto la spiegazione tecnica".
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