
Ieri mattina un tratto della linea filoviaria alla Stazione Marittima è letteralmente crollato, costringendo l'Amt a sospendere il servizio sulla tratta interessata. Un episodio che rappresenta solo l’ultimo capitolo di una crisi che dura da anni. "I vecchi filobus, quei pochi rimasti, sono troppo vetusti, la linea è coperta anche con mezzi termici e i nuovi mezzi continuano a restare fermi a campi, a oggi non abbiamo avuto spiegazioni sulle motivazioni, ovvie direi, ci sono problemi tecnici da un anno, ma quando potranno essere messi in servizio?", attacca Roberto Piccardo, segretario regionale Ugl Fna.
Principio di incendio su un altro bus
Il sindacalista non usa giri di parole: "Chi ha sbagliato? A oggi stanno pagando lavoratori e utenza". E questa mattina è arrivata l’ennesima conferma della situazione drammatica: "Un 18 metri con principio di incendio, accadimenti purtroppo noti". Secondo Piccardo la radice del problema è strutturale: "Manca personale, mancano i ricambi, a nostro avviso è mancata e manca una programmazione, la situazione è talmente delicata che sarà difficile risolverla in tempi brevi". Sul fronte dei nuovi autobus, qualcosa si muove, ma lentamente. "Il professionista nominato dal Comune ha trovato un accordo con i fornitori e a breve partirà il piano di rientro, ma sarà lunga per tornare alla normalità", spiega il segretario Ugl. Il nodo più critico resta però la carenza di autisti: "Le retribuzioni non corrispondono alle responsabilità e molti hanno preferito cambiare mestiere".
La crisi di Amt
Il bilancio quotidiano è impietoso: "Più di 200 bus fermi ogni giorno, per un’evidenza di mala gestione negli ultimi anni, oggi siamo in una situazione assurda, dove ribadisco, a pagare sono i lavoratori, insultati dall’utenza per le corse saltate". E la fotografia di oggi non lascia spazio a illusioni: "A Monticelli nuovamente 2 bus e 6 autisti", conclude Piccardo.
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