Cronaca

L'uomo, un detenuto di origini magrebine, ha provato a videochiamare la sua famiglia ma per problemi tecnici non è riuscito
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SANREMO-Non è riuscito a videochiamare la famiglia, tornato in cella ha provato a togliersi la vita.

Paura nel carcere di Sanremo nel pomeriggio di ieri, dove un detenuto di origine magrebina non è riuscito per problemi tecnici a videochiamare la famiglia così, rientrato in cella, ha tentato il suicidio con una corda ricavata dalle lenzuola. L'uomo è stato salvato in extremis dai poliziotti penitenziari che hanno notato l'uomo e hanno impedito il suicidio. Il detenuto è stato trasportato con urgenza presso l'ospedale.

Non è la prima volta che nelle carceri liguri un detenuto prova a togliersi la vita, un problema che si sta verificando anche tra il personale, tragicamente, sempre più spesso: l'ultimo episodio proprio nel carcere di Sanremo, dove un poliziotto penitenziario in servizio si è tolto la vita. "Il nostro auspicio è fare al più presto chiarezza - aveva spiegato il segretario regionale del Sappe, Michele Lorenzo -, se cioè c’è o meno correlazione tra ambiente lavorativo ed un evento drammatico come quello avvenuto, perché che oggi l’amarezza è tanta e le lacrime di dolore miste a rabbia per la irragionevole scomparsa del collega 'Seba' da parte dei colleghi di Sanremo hanno più significato di molte parole". 

"È del tutto evidente che il personale è sottoposto a forti tensioni e lavora in un clima di forte preoccupazione - ha detto il segretario regionale di Uilpa, Fabio Pagani -. Tutti siamo consapevoli che la situazione potrebbe irrimediabilmente degenerare da un momento all’altro a Sanremo, siamo altrettanto consapevoli che l’esiguità delle risorse umane e tecnologiche ci impedirebbero di gestire la situazione e tenerla sotto controllo. Ma non possiamo affidarci alla sola fortuna, occorrono uomini e mezzi e il rientro del personale distaccato".

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