Cronaca

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Inizialmente era stato ipotizzato l'omicidio
1 minuto e 9 secondi di lettura
di Au. B.

Si sarebbe sgozzato con un taglierino, dopo essere stato licenziato da un negozio di articoli per la casa dove faceva il magazziniere. È morto così, un uomo di 36 anni, originario del Bangladesh e abitante a Ventimiglia, dove divideva un appartamento con un connazionale suo parente. Stamane il suo corpo è stato trovato nel greto del fiume Roja dagli agenti del commissariato di polizia di Ventimiglia, impegnati in una quotidiana attività di controllo dell'area spesso utilizzata dai migranti per accamparsi.

Inizialmente era stato ipotizzato l'omicidio

Il cadavere con la vistosa ferita alla gola e il ritrovamento, vicino, dell'arma da taglio, avevano fatto ipotizzare inizialmente l'omicidio. Nel corso degli accertamenti, però, è emersa un'altra realtà: il quarantenne, che in Bangladesh aveva lasciato moglie e figlioletto, ieri era stato lasciato a casa dal negozio dove lavorava da circa un mese.

Migrante con la gola tagliata trovato morto nel greto del Roya

"Era malato, a volte sveniva. Per questo ieri a mezzogiorno il suo datore di lavoro gli aveva detto di non tornare più: un dipendente malato non serviva. Aveva già quarant'anni e nelle sue condizioni temeva di non trovare più alcun lavoro, era disperato", hanno raccontato gli amici, che hanno raggiunto il luogo del ritrovamento del corpo non appena appresa la notizia.

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