
Un carcere sotto scacco. È quello di Pontedecimo, prettamente femminile con una sola sezione maschile dove vengono rinchiusi i sex offender, da giorni in uno stato di tensione a causa di un detenuto. L'uomo è già conosciuto in quanto protagonista di diversi episodi di violenza nelle carceri della Liguria: nei giorni scorsi ha aggredito violentemente un poliziotto penitenziario, ma già prima quando ancora era a Marassi aveva scatenato il caos ferendo otto agenti.
Detenuto ferisce il compagno di cella e un agente nel carcere di Pontedecimo
Violento contro gli agenti ma anche gli altri detenuti
La polizia penitenziaria parla di comportamenti ostili e pericolosi, che hanno richiesto continui interventi del personale. Il detenuto ha minacciato ripetutamente di morte i poliziotti, ha distrutto completamente la propria cella (sanitari, TV, mobilio e plafoniere) e utilizzato frammenti di ceramica come armi artigianali per tentare aggressioni nei confronti del personale in servizio. Gli agenti hanno persino dovuto chiudere l'acqua, che viene aperta al bisogno, perché ha tentato più volte di allagare la sua cella. Un problema che ha creato importanti malumori tra gli altri detenuti, che hanno minacciato una protesta.
Detenuto armato di lamette e bastoni di legno ferisce otto poliziotti
Nella cella trovate anche lame rudimentali costruite con il metallo delle plafoniere
Nel corso della stessa giornata ha inoltre tentato di appiccare un incendio all'interno della cella, domato grazie al tempestivo intervento degli agenti. Durante le operazioni il detenuto ha nuovamente cercato di colpire il personale con oggetti contundenti, continuando a proferire minacce e atteggiamenti intimidatori. Nel corso delle attività di sicurezza sono state sequestrate anche lame rudimentali costruite con parti metalliche rimosse dalle plafoniere, a conferma del gravissimo livello di pericolosità della situazione.
La denuncia del sindacato Osapp: "Istituti al collasso"
"Non è concepibile che il personale della Polizia Penitenziaria debba svolgere il proprio servizio in condizioni simili, con rischi quotidiani per l'incolumità fisica e mentale, nell’indifferenza delle istituzioni competenti - spiega Rocco Roberto Meli, segretario Regionale OSAPP Liguria -. Gli istituti penitenziari della Liguria sono al collasso: sovraffollati, privi di adeguati strumenti di sicurezza, con carenze gravissime di organico e senza soluzioni operative per la gestione di detenuti ad alta pericolosità".
"Da mesi denunciamo che il sistema penitenziario della regione è ormai fuori controllo - continua Meli -. È un colabrodo istituzionale in cui a pagare sono ancora una volta le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria, lasciati soli di fronte a situazioni ingestibili. Chiediamo l’immediato intervento del Ministro della Giustizia Carlo Nordio e l’invio urgente di ispettori ministeriali per verificare la drammatica realtà operativa e ripristinare condizioni minime di legalità e sicurezza".
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