GENOVA - Un belvedere nel nome di Mirko. Il tratto terminale di via Coronata a Genova prende il nome di 'Mirko Vicini', vittima del crollo di Ponte Morandi. Una cerimonia per ricordare l'ex operatore Amiu e chi come lui ha perso la vita tragicamente nel crollo del viadotto sul Polcevera avvenuto il 14 agosto 2018 questo pomeriggio, dove insieme al sindaco di Genova Marco Bucci e alle istituzioni la mamma di Mirko, Paola, ha assistito allo svelamento della targa.
Mirko era un operatore Amiu che al momento della tragedia si trovava nell'isola ecologica. La mamma Paola per cinque giorni non si è mossa dal luogo del crollo, tra le macerie, per stare vicino a Mirko in attesa che le venisse restituito. Mirko quel 14 agosto 2018 aveva appena 30 anni.
“La targa è qui ed è giusto che sia qui, perché Mirko è nato e ha vissuto su questa piazza - ha detto con le lacrime agli occhi la madre Paola - ma è giusto che sia qui perché chi verrà a vedere il nuovo ponte San Giorgio dall’alto potrà ricordare lui e tutte le altre vittime di questa immane tragedia”.
"Non avrei mai creduto che quest'oggi venissero così tante persone per ricordare Micky" - ha continuato la Vicini - "Qualcuno l'ha conosciuto personalmente, qualcun altro in seguito a questa tragedia: questo dimostra il modo in cui si comportava con le persone, era un chiacchierone, sempre gentile con gli altri, un ragazzo con un grande cuore."
"Continuerò a non guardare quel ponte ed a non percorrerlo, guarderò invece la targa di mio figlio sperando che sia un monito per chi passa di qui, anche solo per curiosare. Mi auguro che chi passa di qua osservi un minuto di silenzio non solo per Mirko ma anche per tutte le altre vittime del ponte, questo è il senso che ha per me questa giornata. Il patteggiamento? Io oggi sono qui solo per pensare a questa giornata, il mio cuore è già abbastanza appesantito".
Presente alla cerimonia anche il primo cittadino Marco Bucci, che ha ricordato che questa giornata "era un atto doveroso verso Mirko, non solo perché era un cittadino genovese ma anche perché era un dipendente del Comune. Ricorderete che quando abbiamo fatto il funerale, dedicato solo a Mirko, avevamo parlato con la mamma Paola decidendo che qualcosa sarebbe stato fatto per ricordarlo. Questo qualcosa si sta concretizzando, ed era quello che tutta la città voleva."
(Foto di Roberto Bobbio)
IL COMMENTO
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