
Le barche della spedizione umanitaria della Global Sumud Flotilla dirette verso Gaza sotto attacco di notte da parte di numerosi droni mentre navigavano in acque internazionali, dunque un atto illegittimo equiparabile a un attacco terroristico. Danneggiate alcune barche, non ci sono feriti.
Una notte di terrore a bordo
La drammatica denuncia attorno all'1 e 45 è stata lanciata dagli equipaggi che hanno vissuto una notte di paura. Alcune imbarcazioni fra cui quelle dei parlamentari italiani sarebbero state danneggiate dopo essere state colpite "da ordigni e gas urticanti”.
Prese di mira soprattutto le imbarcazioni in coda alla spedizione. I pacifisti di decine di nazioni di ogni parte del mondo che fanno parte dellla Flotilla hanno subito chiesto l'intervento dei governi per bloccare l'attacco, garantire la sicurezza di equipaggi e barche. Dalle prime indiscrezioni sarebbero 6 delle 43 imbarcazioni in navigazione ad essere state colpite e danneggiate.
"Sovrastati da decine di droni"
“Siamo sovrastati da decine di droni che continuano a sorvolarci in maniera aggressiva, alcuni hanno lanciato degli ordigni sulle barche, altri hanno sganciato granate stordenti”, ha riferito in piena notte Maria Elena Delia, la portavoce italiana della Flotilla, a bordo della Otaria.
La verifica dei danni appena farà giorno
Alcune barche danneggiate nelle prossime potrebbero essere costrette a far scalo a Creta. Una barca avrebbe subito grossi danni a un albero.
L'allarme dell'attivista tedesca sui social
Su Instagram l’attivista tedesca Yasemin Acar, del comitato direttivo della spedizione, ha detto in video: “Potete sentire distintamente il suono delle esplosioni anche adesso mentre parlo. Date l’allarme, siamo in acque internazionali, non trasportiamo armi ma aiuti, è Israele che sta uccidendo migliaia di persone, che le sta affamando, sono i nostri Paesi che stanno permettendo tutto questo, politicamente e fornendo armi”.
Le prime notizie dai giornalisti a bordo
Fra i primi a dare la notizia dell'attacco i numerosi giornalisti anche italiani inviati a bordo delle imbarcazioni della missione umanitaria che hanno subito pubblicato uno primo scarno resoconto dell'accaduto sui siti delle rispettive testate giornalistiche.
Invito a tutti ad inviare mail al ministero
L’allarme è stato subito rilanciato sui social con l’invito a inviare email di protesta ai ministeri degli Esteri di tutti 44 Paesi di provenienza dei membri degli equipaggi delle 43 barche della Flotilla. “Chiediamo con urgenza un’immediata presa di posizione pubblica di condanna questi attacchi, la protezione dei partecipanti da parte delle istituzioni internazionali, pressione diplomatica e politica sui responsabili per fermare queste azioni illegali. Se qualcuno dovesse essere ferito o ucciso si tratterebbe di un ulteriore crimine di guerra da aggiungere alla lunga lista di violazioni già commesse. È fondamentale che governi, istituzioni e organizzazioni internazionali intervengano ora, prima che sia troppo tardi”.
Tajani rinnova richiesta a Israele: "Tutelare equipaggi Flotilla"
Il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani in missione a New York per l’assemblea generale Onu ha subito chiesto all’ambasciata a Tel Aviv di assumere informazioni e di rinnovare la richiesta già fatta al governo di Gerusalemme di garantire la assoluta tutela del personale imbarcato sulla Flotilla per Gaza. La Farnesina aveva fatto già segnalazioni alle autorità di Israele affinché qualsiasi operazione delle forze armate sia condotta rispettando il diritto internazionale e un principio di assoluta cautela.
Rebora di Music For Peace ha subito parlato con equipaggi
Stefano Rebora da Genova, fondatore e anima di Music For Peace, una delle associazioni che prendono parte alla missone che porta medicinali e cibo a Gaza, prima della 4 della notte ha confermato l'attacco alla Flotilla: "Ho avuto riscontri di quanto accaduto da più persone a bordo delle barche, sono giorni che i droni volano su di loro, stanotte sono state attaccati con ordigni perlopiù sonori le imbarcazioni che avevano le vele aperte, per fortuna non ci sono feriti, mi hanno detto che i droni sono ancora sulle barche, ma si sono allontanati, sono più in alto, ora si tratta di verificare alla luce del giorno l'entità dei danni e poi si deciderà come agire, sapevamo che poteva accadere, ma non credo che ci ha attaccato possa permettersi l'incidente diplomatico internazionale che divamperebbe nel caso del ferimento di alcune delle persone che stanno prendendo parte alla nostra missione umanitaria e di pace", conclude Rebora come a ribadire che la missione non si fermerà.
Music For Peace è l'associazione che ha raccolto 500 tonnellate di generi di prima necessità da spedire via mare e via terra a Gaza e ha organizzato la ormai storica manifestazione che il 30 agosto scorso ha portato in piazza a Genova 50 mila manifestanti arrivati da ogni parte d'Italia per chiedere la pace, solidarietà al popolo palestinese e sostegno ad alcune barche della Flotilla che hanno preso il mare dai moli del porto di Genova.
IL COMMENTO
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