
Marco Cappato ha deciso di aiutare Fabrizio, l'anziano ligure che soffre per una patologia degenerativa irreversibile che ha annunciato di voler andare a morire all'estero, a causa dei ritardi dell'ASL nei suoi confronti.
Cappato diventò noto in tutta Italia dopo il caso "Dj Fabo", quando accompagnò Fabiano Antoniano in Svizzera per il suicidio assistito nel 2017. Cappato si autodenunciò al suo ritorno in Italia.
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Cappato ha lanciato sui social una chiamata a tutti i volontari per una disobbedienza civile collettiva. "Occorre rispondere con un'azione sistematica di disobbedienza civile collettiva - scrive Cappato sui social -, per consentire a "Fabrizio" (nome di fantasia, ndr) e a tutte le persone come lui di ottenere in Svizzera l'aiuto di cui avrebbero diritto in Italia".
Questa volta è successo in Liguria, ma accade di continuo in altre Regioni italiane
"Fabrizio", 79 anni, ha una malattia irreversibile che gli causa sofferenze insopportabili ed è tenuto in vita da trattamenti di sostegno vitale. "Nonostante questo - si legge nella nota -, il servizio sanitario nazionale ha rifiutato l'aiuto medico alla morte volontaria, pur essendo un suo diritto stabilito dalla Corte costituzionale. Questa volta è successo in Liguria, ma accade di continuo in altre Regioni italiane. Da oggi, l'Associazione 'Soccorso civile' che conta 43 soci e di cui sono responsabile legale, è aperta per coloro che decideranno di aiutare chi, in determinate condizioni, vuole accedere alla morte assistita a seguito di un diniego in Italia".
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