Gestivano il traffico di droga nel carcere di Marassi: 13 condannati

Condanne per quasi 120 anni di carcere per 13 persone accusate di avere organizzato un traffico di droga anche dal carcere di Marassi. La sentenza, con rito abbreviato, è stata letta dalla giudice Angela Maria Nutini.

La condanna più alta, 26 anni e otto mesi, è stata disposta per Gabriele Puleo, ritenuto il capo dell'associazione che dal carcere gestiva il traffico di droga usando criptofonini. Per lui il pm della Dda Marco Zocco aveva chiesto 20 anni, ma la giudice potrebbe non avere riconosciuto la continuazione per alcuni reati alzando la pena.

Puleo era stato arrestato lo scorso aprile dai carabinieri del Ros. L'uomo era già finito in carcere nel 2015 e al momento del suo ingresso aveva ricevuto sei telefonini di cui 4 criptati. Con questi, secondo l'accusa, comunicava col suo braccio destro Marco Cuomo (condannato a 11 anni e sei mesi) mentre col padre Vincenzo Puleo (che secondo l'accusa faceva il tesoriere dell'organizzazione e che è stato condannato a cinque anni e 10 mesi) comunicava anche tramite fogliettini passati durante i colloqui.

I telefonini servivano anche a fare le videochiamate alla mamma e alla nonna, oltre che ad organizzare i traffici. Per recuperare i carichi di stupefacente, arrivati dall'America Latina, Puleo poteva contare su un impiegato di una ditta che si occupa di recuperare i rifiuti nelle navi. I "recuperatori" non erano solo nel capoluogo ligure ma anche a Parigi e in Olanda. L'organizzazione, secondo l'accusa, recuperava i carichi di droga anche per altre associazioni a delinquere facendosi ricompensare con una percentuale (in denaro o in cocaina) di circa il 20% del prodotto importato o con una somma equivalente. Con ogni probabilità gli imputati (difesi fra gli altri dagli avvocati Cristiano Mancuso, Alessandro Vaccaro, Paolo Bonanni, Carlo Contu e Stefano Sambugaro) ricorreranno in appello.

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