"È evidente che i vertici di Aspi e di Spea sotto accusa hanno la responsabilità almeno della violazione del principio cautelare che avrebbe consigliato di chiudere il ponte Morandi al traffico ai primi sospetti di crollo...".
Con i criteri di Avellino condanna per vertici di Aspi
A parlare ai margini del processo per la tragedia del viadotto Polcevera costata la vita a 43 persone è l'avvocato Fabio Panariello, che assiste alcune parti civili danneggiate dal crollo dell'agosto 2018: "Come è accaduto nel processo per la tragedia del pullman precipitato dal viadotto Acqualonga di Avellino e costata la vita a 40 persone - spiega il legale - dove sono stati condannati i responsabili locali, ma anche i vertici dell'azienda come l'amministratore delegato Giovanni Castellucci, crediamo che anche in questo processo alla fine sarà impossibile sostenere che il vertice di Aspi fosse inconsapevole dello stato del ponte. Un viadotto che, viste le condizioni delle due pile su cui si era intervenuto e la difficoltà di controllare gli stralli riferita dagli imputati, era da chiudere".
Per la condanna in appello a sei anni, Castellucci, che in primo grado era stato assolto, rischia di finire in galera: tutto dipendenderà dalle decisioni dei giudici della Cassazione attese per il primo aprile. Con lui fra i condannati anche il direttore generale di Aspi Mollo, anche lui inputato per il Morandi.
Castellucci rischia la galera
Panariello poi spiega che non si aspetta grandi scossoni dalle attese dichiarazioni in aula annunciate al processo Morandi da Castellucci: "Noi come parti civile non ci aspettiamo molto. Sono solo spontanee dichiarazioni inn cui puoi dire sostanzialmente quello che vuole senza che vi siano interventi e possibilità di controbattere da parte dei difensori o della presidente del collegio".
 
Quelle diagnosi inutili
Al processo nelle ultime udienze in cui si sta analizzando la perizia integrativa richiesta dai giudici Lepri, Baldini e Polidori (nella foto) è emerso che le prove riflettometriche a base di impulsi elettrici usate da Autostrade per l'Italia e Spea per controllare lo stato delle strutture non garantivano un controllo ai cavi degli stralli di ponte Morandi non visibili perchè annegati nel calcestruzzo: troppe variazioni dei dati, a volte senza giustificazioni, non a caso quel tipo di controlli sono stati usati quasi solo da Autostrade per l'Italia e abbandonati nel resto del mondo. "In aula è emerso che queste prove non erano attendibili per controllare un opera in calcestruzzo come il Morandi" conferma Panariello.
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