Cronaca

Un nipote di Fulvia Picasso residente in Valle D'Aosta ha preso contatto con le autorità, subito sospeso l'imminente mesto funerale a spese del Comune
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Grazie all'accorato appello delle amiche lanciato sul sito di Primocanale è stato trovato un familiare di Fulvia Picasso (nella foto), l'ex insegnante di 68 anni trovata senza vita il 5 febbraio nella sua abitazione di Quarto.

Un nipote abitante in Valle D'Aosta dopo avere letto del decesso sui social ha contattato le autorità di Genova. Il primo effetto è stato quello che l'anonimo trasporto del feretro dall'obitorio al cimitero di Staglieno a spese del comune è stato sospeso perché il familiare ha subito detto che intende farsi carico delle esequie.

La notizia regala un po' di serenità alle due amiche ed ex colleghe della donna, Giuseppina e Antonietta, che si sono trasformate in detective per trovare un familiare e garantire una degna sepoltura a Fulvia. In caso contrario le esequie sarebbero state essenziali e tristi, con il trasferimento della salma dall'obitorio al cimitero non su un carro funebre ma su un furgone e con altre due salme, come avviene per chiunque non è in grado di pagare i funerali.

Fulvia però non era indigente e non era sola, visto che conosceva tante persone, fra cui molti ex allievi delle scuole dove ha insegnato.
Per questo le due amiche si sono attivate. Una storia d'amore e una corsa contro il tempo, la loro, per dare una degna sepoltura all'ex insegnante di Lettere all'Istituto Giorgi e del liceo King trovata senza vita nella sua abitazione al terzo piano di via San Gerolamo a Quarto, a pochi metri dall'ospedale Gaslini.

Prima della notizia del rintraccio di un familiare molti cittadini, ed ecco l'aspetto più bello dei social, si erano mobilitati online proponendo di fare una colletta per Fulvia, mobilitati anche i soci della Sportiva Sturla dove molti conoscevano la donna. Anche l'Asef, l'Azienda dei servizi funebri del Comune, si era subito detta disposta ad intervenire per rendere meno freddo l'ultimo saluto di Fulvia.

La storia era iniziata due giorni prima della scoperta del decesso: le due amiche che avrebbero dovuto sentire e incontrare Fulvia si preoccupano perché lei, di solito puntuale, ma che quella sera non risponde al telefono. Cellulare che tace per due giorni anche se continua a squillare. Il fatto che non si scarichi rende la vicenda più misteriosa.
Da lì la decisione delle due ex insegnanti di avvertire il 112.

Nell'abitazione arrivano i pompieri e la polizia che forzano la porta e trovano Fulvia a letto senza vita. Un decesso naturale, ipotizza il medico che effettua il primo sopralluogo sul cadavere, forse risalente a due giorni prima.

I controlli svolti dagli agenti nella casa escludono la presenza di persone estranee: il magistrato di turno Stefano Puppo non dispone altri accertamenti, il corpo viene trasferito in obitorio e la casa sigillata in attesa di affidarla a un familiare o un erede della defunta. Il cellulare, si scoprirà poi, non si era scaricato e aveva continuato a squillare perché era attaccato alla presa.

Fulvia, raccontano le amiche, era separata e pare avesse troncato ogni rapporto con l'ex marito, che si è scoperto dopo, è deceduto.
Per trovare familiari dell'amica le due insegnanti hanno bussato anche all'Ufficio Successioni del Tribunale che però non può fornire informazioni a chi non è parente. Altri accertamenti sono stati svolti dai poliziotti del commissariato Foce Sturla, sollecitati anche loro in modo indiretto dalle due amiche di Fulvia.

L'unica certezza, ed è stata anche la molla che ha convinto le amiche della defunta a non arrendersi, è che nessuno si era rivolto all'obitorio per chiedere di vedere per l'ultima volta Fulvia e avere informazioni sul funerale.

Un addio che doveva essere celebrato entro fine settimana a spese del Comune, per questo, quella di Giuseppina e Antonietta, è stata anche una corsa contro il tempo. Un'impresa dettata dal cuore per cui non hanno voluto scartare nessuna possibilità, compreso - in sintonia ufficiosa con l'Ufficio successioni del Tribunale e il commissariato di polizia Foce Sturla - quella di lanciare una appello tramite Primocanale: "Chi conosce un familiare o altri conoscenti intimi di Fulvia per rendere meno mesto il suo funerale?". Un appello che ha permesso di trovare un familiare della donna e di regalarle un degno addio.
Un finale da libro cuore che conferma l'importante di un sentimento come la vera amicizia, quella con la A maiuscola.