Cronaca

L'amarezza degli abitanti di fronte all'ennesimo danneggiamento della promenade del ponente, i marosi infiammano anche le polemiche politiche. L'assessore municipale Siviero: "Serve rifarla ex novo"
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GENOVA -I voltresi sono avviliti, si sentono presi in giro: la loro splendida passeggiata a mare "Roberto Bruzzone", settecento metri di eleganti doghe di legno affacciati sul mare fra la foce del Leira e del Cerusa, è di nuovo fuori uso. Per la terza volta nel giro di pochi anni la prima mareggiata importante ha fatto saltare in più punti la promenade e ora sono tutti rassegnati a vederla interdetta per mesi, forse anni, in attesa della messa in sicurezza.

I più delusi sono i volontari dell'Associazione Utri Mare che hanno in concessione la passeggiata e che ormai appaiono fatalisti, "è un disastro annunciato e se non si cambia in modo radicale accadrà ancora", dice Edoardo Cola (nella foto di fronte), presidente del consorzio, "il problema è che sotto il legno c'è il vuoto e non una base di cemento, così ad ogni mareggiata la passeggiata salta all'aria. Non solo: servono protezioni vere come le dighe soffolte e non come l'unico pennello puntualmente travolto dal mare.

 

Il presidente del Municipio Ponente Guido Barbazza (nella foto di profilo) sembra allargare le braccia, e spiega che il progetto della nuova promenade dovrà essere diverso dall'attuale passeggiata e avere anche adeguate protezioni a mare, aggiungendo poi che il vice sindaco e assessore ai Lavori pubblici Pietro Piciocchi pochi mesi fa gli ha confermato la disponibilità di fondi ad hoc per la passeggiata. "Forse gli stessi 5 milioni di euro", come precisa polemico l'ex presidente del Municipio Claudio Chiarotti, "che il Comune aveva annunciato senza averli dodici mesi fa. Sino ad ora si è andato avanti solo con tapulli e proclami, conclude Chiarotti, ora serve cambiare passo".

Fra i primi a giungere sul lungomare l'assessore ai Lavori Pubblici del Municipio Davide Siviero che ammette che la manutenzione della passeggiata è anti economica e per questo è necessario puntare sul rifacimento della  struttura.

"Sapevamo che questa mareggiata avrebbe potuto fare molti danni e infatti già da ieri avevamo invitato la polizia locale e la protezione civile alla massima attenzione, oggi quando abbiamo visto i danni procurati dalla mareggiata ci siamo subito tutti mobilitati per transennare la passeggiata per preservare l'incolumità dei cittadini che continuavano ad avvicinarsi per fare foto e video". Siviero poi precisa che i cinque milioni a cui faceva riferimento un anno fa l'assessore Piciocchi riguardavano la pianificazione triennale dei lavori pubblici, ovviamente per rifare la passeggiata servirà un processo di progettazione.

"Quello che abbiamo fatto noi l'anno scorso anche grazie all'assessore Piciocchi che ha dato un finanziamento di 40 mila euro è stato di cercare di mettere in ordine il manto della passeggiata per la stagione estiva, e lo abbiamo fatto con nuove assi, adesso purtroppo siamo di fronte a una nuova emergenza che probabilmente è più grave di quella precedente, e ci serve un aiuto del Comune per preservare la passeggiata e renderla fruibile in attesa del progetto della nuova passeggiata "Roberto Bruzzone"".

E alla domanda sulla necessità di rifare in modo radicale questa passeggiata, bella ma troppo fragile per via dell'esposizione diretta al mare, Siviero, che nella vita si occupa di controllo dei costi, allarga un sorriso e dice: "Quando realizzarono questa passeggiata io ero in prima media e ricordo un professore che disse che questa passeggiata non sarebbe durata molto, purtroppo aveva ragione".

Siviero, che si dice appassionato ai conti, aggiunge: "In quindici anni aggiustarla è costato più di una volta e mezzo il suo valore, quindi di certo quei soldi si potevano essere spesi meglio, il consiglio municipale si è comunque più di una volta espresso a favore del rifacimento della passeggiata e all'unanimità per il rifacimento ex novo delle barriere a mare valutando di creare dei moli, dei piccoli dentini, come quello già fatto di fronte al municipio, che è servito, ma da solo non può fare molto. Una protezione a mare che per evitare di disperdere risorse per aggiustare i danni provocati dal mare a mio avviso dovrebbe essere estesa al resto del lungomare. Io credo che nessun imprenditore possa accettare un piano di ammortamento così pesante per un immobile

 

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