GENOVA -Un cinquantenne e un quarantenne egiziani sono stati scoperti durante la prova scritta degli esami per la patente di guida dagli uomini della vigilanza della Motorizzazione civile di Genova con un auricolare nascosto nell'orecchio collegato a un micro telefonino e un modem per ricevere le risposte giuste dei quiz da un complice.
I due sono stati bloccati dagli addetti alla vigilanza della Motorizzazione Civile di via Col, a Sampierdarena: inutile il maldestro tentativo di nascondere l'auricolare e di negare l'evidenza. La loro giustificazione: "Noi abbiamo conseguito la patente in Egitto ma qui non è riconosciuta, e allora siccome ci serve per lavorare...".
Sul posto sono stati chiamati i poliziotti delle volanti che hanno scoperto un piccolo modem utile a ricevere le informazioni dall'esterno. I due sono stati denunciati a piede libero in base a un articolo 475/1925 che punisce la condotta posta in essere da chiunque presenti come propri lavori di altri in determinati esami o concorsi.
I due egiziani sono solo gli ultimi di una lunga serie di aspiranti furbetti della patente scoperti negli uffici della Motorizzazione civile di Genova e di Savona nel tentare di superare l'esame scritto con aiutini esterni. In passato la polizia stradale ha individuato una vera e propria organizzazione specializzata nel suggerire le risposte agli aspiranti patentati in cambio di 3000 euro, 1500 pagati subito e altri 1500 da versare a esame superato.
In un'occasione un albanese è stato costretto a ricorrere ai medici dell'ospedale perché nel tentativo di nascondere l'auricolare l'aveva spinta pericolosamente nel padiglione auricolare. Il regista della tentata truffa, pare un rumeno, era rimasto senza nome, di lui si conosceva solo un numero di una sim che si riteneva fosse intestata a un prestanome.
Foto d'archivio
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