Cronaca

Genova, paura all'ospedale Galliera per la violenza di Renato Valboa: omicida con una storia giudiziaria fotocopia di quella di Luca Delfino
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GENOVA -Autore di femminicidio nel 2009 quando a Napoli massacrò la compagna Florinda De Martino (foto in alto) a colpi di accetta, torna libero a tempo record dopo soli dieci anni di galera (pena di sedici anni ridotta in appello) perché ritenuto incapace di intendere e di volere, e dopo avere violato gli obblighi della libertà vigilata in una comunità tutelare Villa San Francesco di Cancello ed Arnone (Caserta, dove aveva gli obblighi di residenza) arriva a Genova e aggredisce i medici del pronto soccorso dell'ospedale Galliera.



La storia del napoletano Renato Valboa, 57 anni, è la fotocopia di quella del killer delle fidanzate di Genova Luca Delfino che ha appena finito di scontare 16 anni e 8 mesi per l'omicidio nel 2007 dell'ex compagna Antonella Multari (foto in basso) e fra mille polemiche, perché ritenuto socialmente pericoloso, è stato ricoverato nella Rems (la residenza per le esecuzioni di pena) di Prà, dove non può allontanarsi, ma dove è molto facile fuggire perché vigilata solo da personale medico e guardie disarmate.

E' successo alle 12.45.  Valboa all'ospedale Galliera è stato bloccato dagli agenti delle volanti e dalla polizia locale che hanno chiesto e ottenuto un trattamento sanitario obbligatorio dai sanitari della guardia medica e dopo averlo sedato lo hanno ricoverato all'ospedale Villa Scassi di Sampierdarena. L'uomo è stato anche denunciato per le minacce alla dottoressa. Le indagini della polizia ora proseguono per capire il motivo per cui Valboa era a Genova e come ha fatto ad arrivare in Liguria.

Dopo una notte in osservazione, l'uomo ha minacciato una dottoressa per essere dimesso: "Dovete farmi uscire, io posso ammazzare, l'ho già fatto". La donna ha cercato su Google è si è accorta che l'uomo non mentiva, e ha avvertito la polizia.

Come per l'omicidio commesso da Delfino nel 2007 a Sanremo, anche per il delitto di Valboa del 2009 a Napoli ci fu una sollevazione generale di familiari della vittima e dell'opinione pubblica per la pena inflitta all'autore del femminicidio.

Valboa, anche in questo caso come Delfino, prima di uccidere l'ex compagna nel 2002 aveva già tentato di uccidere l'ex moglie, accoltellandola con tale violenza che la lama le si era spezzata nell'addome.

La mamma della ragazza uccisa a Napoli, come la mamma di Antonella Multari, quando l'assassino della figlia è tornato libero grazie agli sconti di pena perché ritenuto un soggetto psichiatrico, ha denunciato pubblicamente il suo sdegno. Ma senza riscontri: Valboa è potuto "evadere", ossia violare gli obblighi di residenza, raggiungere Genova e gettare scompiglio e paura al pronto soccorso dell'ospedale Galliera, la figura di Luca Delfino (che prima del delitto di Sanremo è stato giudicato, e assolto, anche per l'omicidio volontario di un'altra fidanzata, Luciana Biggi) incombe ora e getta angoscia sugli abitanti che vivono accanto alla Rems di Prà da dove per evadere basta scavalcare una semplice recinzione metallica.
Unica rassicurazione quella del suo storico avvocato Riccardo Lamonica: "Delfino non evaderà". Non evaderà ma esiste la possibilità che prima o poi il killer di Serra Riccò (dove abitava) possa tornare libero, libero di insidiare e aggredire la prima donna che non accetterà le sue lusinghe.

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