Cronaca

3 minuti e 7 secondi di lettura

GENOVA - La polizia di stato di Genova, La Spezia e Massa Carrara ha eseguito nove misure cautelari emesse dal gip del capoluogo ligure su richiesta della Direzione distrettuale antimafia e antiterrorismo.

I nove fermati sono accusati per i reati di associazione con finalità di terrorismo, istigazione e apologia con finalità di terrorismo e offesa all'onore e al prestigio del presidente della Repubblica a carico di altrettanti militanti anarco-insurrezionalisti appartenenti al gruppo legato al circolo anarchico Goliardo Fiaschi di Carrara. L'indagine dei poliziotti è coordinati dal sostituto procuratore Federico Manotti della Dda ligure.

In particolare un indagato di 27 anni è stato sottoposto alla misura della custodia in carcere, tre indagati, tra 56 e 35 anni, sono agli arresti domiciliari, mentre altri cinque (di età compresa tra i 47 e i 29 anni) hanno l'obbligo di dimora. Sono anche state eseguite 10 perquisizioni locali, personali e informatiche nelle province di Bergamo, Lucca, Massa Carrara, L'Aquila e Perugia con il concorso delle Digos competenti per territorio. 

L'indagine dei poliziotti della Digos ha messo in evidenza l'esistenza di un'associazione con finalità di terrorismo dedita, scrive chi indaga, "all'ideazione, predisposizione, redazione, stampa e diffusione della pubblicazione clandestina denominata "Bezmotivny - Senza Motivo", quindicinale divenuto principale strumento di promozione e diffusione del messaggio anarchico più oltranzista, la cui prima edizione risale al dicembre 2020".

Alcuni degli anarchici arrestati a inizio 2019 bloccarono anche la requisitoria del pubblico ministero Sparagna durante l'udienza del processo Scripta Manent a Torino. Inoltre Arosio, Grazzini, Fabiani, Palli e Butori hanno precedenti condanne anche per reati della stessa indole di quelli per cui sono stati arrestati. Grazzini, scrive il gip, "avrebbe tenuto le condotte contestate mentre era ai domiciliari per una precedente condanna".

Durante l'udienza di Torino l'attivista Marta Bifani ha letto un comunicato in cui rivendicava "il nostro percorso rivoluzionario e proprio a questo percorso appartengono gli anarchici oggi sotto processo. Siamo tutti coinvolti ed i boia dello stato non possono definire e né comprendere le nostre idee e le nostre vite. Solidarietà ai prigionieri anarchici e rivoluzionari'. Dopo la lettura sono stati intonati canti, impedendo la prosecuzione della requisitoria, tanto che il presidente della corte ha fatto intervenire le forze dell'ordine.

"L'anarchia è una pratica di vita, in pochi riescono davvero e con poca fatica ad abbracciarla completamente". La frase è di Luca Aloisi, uno degli anarchici indagati nell'inchiesta della Dda di Genova. Una frase che, sottolinea il giudice delle indagini preliminari Riccardo Ghio, è indicativa del fatto che il pericolo di reiterazione "è elevatissimo".

Per Aloisi il giudice ha disposto l'obbligo di dimora così come per Andrea Grazzini, Jessica Butoni, Veronica Zegarelli e Michele Fabiani. Agli arresti domiciliari sono finiti Gino Vatteroni, Paolo Arosio, Gaia Taino e Luigi Palli. "È praticamente certo che l'attività apologetica ed istigatoria proseguirà - si legge nell'ordinanza - sostenuta dal vincolo associativo che, in quasi tre anni di vita, si è consolidato ed è il motore della vita del periodico.

Tutti sono assiduamente dediti alla formazione della rivista, ciascuno col proprio ruolo principale, che spesso si accompagna ad attività diverse". Vatteroni dirige, organizza il lavoro degli altri, è il riferimento di ogni questione, "tiene i contatti con attivisti di ogni parte d'Italia, programma iniziative federativiste di ogni tipo, cura la diffusione della rivista".

Arosio scrive numerosi articoli, tiene i contatti con le giovani leve, concorre alla distribuzione della rivista. Taino scrive anche lui articoli, traduce gli scritti di anarchici di altre nazioni, corregge quelli redatti dagli altri. Aloisi "è coinvolto anche nelle questioni logistiche, ad esempio nella ricerca di una macchinario che consenta al sodalizio di rendere autonoma la stampa del periodico, partecipa agli incontri promozionali del giornale, scrive anche articoli dal contenuto fortemente istigatorio".

Palli è il tipografo che realizza materialmente "Bezmotivny" ma è anche l'autore di numerosi articoli, in cui promuove fortemente il compimento di azioni violente, partecipa alle varie iniziative di diffusione del periodico.