GENOVA -In passato aveva rimesso la querela, e uno degli indagati graziati il giorno dopo l'aveva diffamata per la seconda volta su Fb. Così stavolta la consigliera comunale del Pd Cristina Lodi non ha perdonato cinque "haters" che sono così imputati per le offese diffamatori rivolte alla donna su Fb. Il più attivo è anche un potenziale avversario politico, l'avvocato Cristiano Di Pino, coordinatore della lista Genova Domani che ha appoggiato il sindaco di Genova Bucci, anche se in questa storia la politica, nè tantomeno il sindaco, non c'entra nulla.
Di Pino a Primocanale ha minimizzato la portata delle sue offese, ma in aula come tutti gli altri imputati ha fatto un'offerta economica riparatoria, Lodi ha detto no a tutti, "troppo facile, la dignità di una persona non è in vendita".
Così nell'udienza svoltasi oggi nel tribunale di Genova a prendere in mano la situazione è stato il giudice Valentina Cingano che dopo essersi riservata di valutare l'opportunità e l'adeguatezza delle offerte ha rinviato tutto al 30 giugno, quando dopo una mediazione e scuse scritte Lodi eventualmente potrà accettare le offerte degli imputati in modo da escluderli dal processo.
"E' una vicenda molto spiacevole perchè ha ferito me e la mia famiglia - ha ammesso Cristina Lodi -, dolorosa soprattutto per le mie figlie, perchè non è bello leggere aggettivi così forti sui social riferiti a tua mamma".
A difendere la politica, che di professione fa l'assistente sociale, è stato l'avvocato Marco Cafiero che al termine dell'udienza ha spiegato: "Il tenore delle offese non sono sminuibili e sono state fatte in più riprese e non solo quelle riportate nel capo di imputazione, al momento siamo in una fase interlocutoria, il 30 giugno, il giudice scioglierà la riserva e farà una valutazione sull'adeguatezza delle offerte riparatorie degli imputati".
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