Cronaca

In aula l'impietosa testimonianza del titolare delle indagini sulla tragedia di Ponte Morandi, lo sceriffo che difende i buoni dai cattivi: "In sette anni distribuiti 7.5 miliardi"
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GENOVA -Sempre più dividendi per i soci e meno spese per la manutenzione delle autostrade negli anni precedenti il disastro del 14 agosto 2018. 

E la spietata analisi al processo Morandi del colonnello Ivan Bixio, l'ex comandante del primo gruppo della guardia di finanza di Genova che dal 2018 al 2021 ha condotto le indagini economico finanziarie sulla tragedia del 14 agosto 2018 e ascoltato oggi dai giudici in veste di teste dell'accusa.

Bixio, nelle vesti dello sceriffo che difende i buoni dai cattivi di Autostrade, ha tracciato un identikit delle galassie della holding dei Benetton che nel periodo preso in esame è riuscita a distribuire ai soci 7 miliardi e mezzo. Dai 516 milioni di euro del 2010 fino al picco del 2017, anno in cui, in seguito a un trasferimento straordinario di partecipazioni da Aspi ad Atlantia, i dividendi arrivano a oltre 2,5 miliardi, di cui 711 milioni relativi all'attività ordinaria. E il socio al 100% di Autostrade, fino all'anno precedente il crollo del Morandi, era Atlantia, controllata dalla famiglia Benetton. L'88 per cento dei dividendi incassati da Atlantia, in quegli anni, proveniva da Autostrade. Solo il 12 per cento da altre attività.
Se la curva dei dividenti di Aspi tra 2010 e 2018 è sempre salita, quella dei costi delle manutenzioni ha fatto il percorso contrario: dal miliardo e mezzo speso nel 2010 ai 770 milioni del 2018, praticamente la metà. Mentre negli stessi anni le altre concessionarie del settore autostradale aumentavano i costi di produzione.

In sintesi, secondo la procura di Genova, la filosofia aziendale imposta dall'ex amministratore delegato Giovanni Castellucci, il principale imputato, sarebbe stata quella di garantire un'enorme entità dei dividendi che i soci incassavano, spesso congelando e rinviando le spese per le manutenzioni. Da qui la tragedia del Morandi, e i 43 morti.

Gli avvocati difensori degli imputati hanno ribattuto cercando di indebolire la credibilità di Bixio facendo notare che Atlantia è un colosso che ha partecipazioni in autostrade in tutto il mondo e che molti utili arrivano dagli esercizi degli aeroporti di Roma e della Costa Azzurra. Ma il sottufficiale ha sempre risposto anche alle domande più spinose.
 
Alla fine la parte più toccante, l'abbraccio al colonnello, ora comandante provinciale a Reggio Emilia, da parte dei numerosi familiari delle vittime presenti in aula, fra cui Egle Possetti, che li rappresenta tutti: "Bixio è sempre stata una luce che non si è mai spenta anche nei momenti più bui".
 
I legali di Castellucci, ex amministratore legale di Autostrade, hanno diffuso un comunicato per fare alcune precisazioni: "In merito al tema delle manutenzioni, dei costi e dei profitti di Aspi, sono i numeri a parlare: secondo la ricostruzione della GdF dal 2012 al 2017 la percentuale di costi di produzione sostenuti da Aspi, che rappresenta meno del 50% della rete autostradale nazionale, sono sempre stati largamente superiori rispetto a quelli di tutti gli altri operatori, pubblici e privati. In particolare, nel 2012 rappresentavano l'87% delle spese del comparto ed erano passati al 64% nel 2017 in ragione della conclusione dei lavori per la costruzione della cosiddetta Variante di Valico. Pur rappresentando Aspi solo circa il 50% della rete".
 
 
 
 
 
 

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