Cronaca

1 minuto e 7 secondi di lettura

VENTIMIGLIA - Sono oltre 500 le persone che nella chiesa di Sant'Agostino a Ventimiglia, si sono strette attorno al feretro di Patrizia La Marca, 53 anni di Ventimiglia, la donna assalita e uccisa dal cane del fratello il 5 aprile scorso a Soldano, in val Crosia. La vicenda è ancora al vaglio dell'autorità giudiziaria, che sta cercando di ricostruire la dinamica dell'aggressione.

"Chi vuole la vita eterna - ha detto nel corso dell'omelia il parroco Ferruccio Bartolotto - chi vuole vivere per sempre, deve riconoscere di essere come quel chicco di grano che è caduto nella terra, muore. Sta nella terra ma porta frutto, e poi il grano, la farina, il pane e l'eucaristia. Ecco io credo che per Patrizia si compia questa parola: lei è il chicco di grano caduto nella terra, che non muore e non rimane da sola perché ci siamo noi".

Il sacerdote non ha voluto fare alcun riferimento alla tragedia, i cui contorni sono al vaglio dell'autorità giudiziaria. In chiesa, alcune corone di fiori sono state presentate dagli amici del supermercato per il quale Patrizia aveva lavorato in passato, dai 'Ragazzi del bar Cavalieri' e dagli amici della Uil Trasporti Liguria. Nel pomeriggio del 5 aprile nella strada di località Fullavin, c'erano due cani: il rottweiler e un meticcio appartenenti alla stessa famiglia. Entrambi gli animali sono stati affidati a un canile della provincia. Continuano i sopralluoghi dell'Asl.