GENOVA -"La camera e l'ingresso allagati, cucina e bagno invece sono salvi. E' stato brutto rivedere la mia casa così, ma io ci tornerei subito...".
La più scossa è Clara Villa, anziana abitante al terzo piano, che incontriamo su una panchina, a due passi dal civico 17, il palazzo dove abita..
A provare emozioni forti nel riaprire la porta di casa con il cuore in gola sono tutti gli abitanti dei settanta appartamenti sfollati dal civico 17 di via Piacenza a causa dell'incendio che ha distrutto il tetto e le abitazioni dell'ultimo piano.
Ogni inquilino che ha bisogno di recuperare qualche oggetto o un documento in casa può chiedere di essere accompagnato dai pompieri che hanno allestito un centro avanzato mobile di coordinamento davanti al palazzo, insieme a loro operano anche i volontari della protezione civile.
Negli occhi di tutti gli sfollati c'è ancora il terribile momento della fuga da casa, come racconta la signora Villa: "Mi hanno suonato alla porta, eravamo in casa, ci hanno detto che il tetto stava prendendo fuoco e di scappare, con mio marito che non cammina siamo andati giù per le scale al buio, perchè non c'era corrente".
Dietro ogni porta di casa c'è una storia, e una sorpresa, c'è chi ha trovato l'alloggio al secondo piano allagato, e chi, come è capitato all'idraulico che vive al penultimo piano con la moglie, sotto il piano carbonizzato, ha trovato invece la casa intatta: "In casa c'è andata mia moglie, la casa era intatta, c'era solo molto calore, cosa ho preso? Attrezzi che mi servono per lavorare". La moglie, ucraina, racconta: "Io quando sono scappata ho preso gatto e cane, ora siamo in hotel. Il cane è con noi, il gatto l'ho affidato ad un'amica".
Chi non ha più una casa è Daniel, che si consola con il ritrovamento di Leo uno dei due gatti spariti la sera del rogo: E' un po' bruciacchiato, ma si sta riprendendo, le radiografie dicono che non ha niente di grave, spero bene...". Daniel spera di ritrovare anche Lola (nella foto), l'altro gatto scomparso; forse è stata avvistata alle Gavette, da dove è arrivata anche una foto di un gatto che potrebbe essere Lola, ma per ora non ci sono certezze.
Sul fronte delle indagini arriva la conferma che la procura ha avviato indagini sui lavori svolti con l'ausilio di sole corde da due edili acrobatici poche ore prima che divampassero le fiamme: il rogo sarebbe stato causato da un cannello a gas usato per l'impermeabilizzazione del tetto. Come anticipato da Primocanale il magistrato di turno aprirà un fascicolo per incendio colposo.
Nel mirino i lavori eseguiti dagli operai che stavano sostituendo la grondaia. Secondo gli investigatori, il cannello a gas, subito sequestrato dai pompieri, sarebbe stato appoggiato ancora incandescente sul tetto.
IL COMMENTO
Genova e AirBnb, sì alle regole ma il turismo non è un mostro
Piaggio Aero, dietro la cessione nessuna strategia politica e industriale