Cronaca

Gli abitanti dell'Associazione Vivere il Centro Storico delusi dalla decisione del Tar non si arrendono e annunciano altre iniziative, per vie legali e no
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GENOVA -Un nuovo video del fracasso nei vicoli di via San Bernardo fra l'una e le due di notte, "a conferma come la Malamovida del centro storico non può essere più tollerata dagli abitanti".

L'Associazione “Vivere il Centro Storico”, prende atto della sentenza del TAR Liguria che, pur riconoscendo “la situazione di grave degrado del Centro Storico denunciata e comprovata dall’associazione ricorrente ha preferito non esaminare la questione nel merito". Ma dall'associazione denunciano: "A nostro avviso che viviamo il degrado in prima persona adesso ci sono veri e propri gruppi che si organizzano per fare rumore nei vicoli in piena notte".

ll Tar della Liguria nei giorni scorsi ha bocciato il ricorso dei residenti che chiedevano atti istituzionali contro il fenomeno della 'malamovida' denunciando il silenzio degli enti che compongono il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica.

I giudici amministrativi hanno dichiarato "inammissibile" il ricorso che verteva sul silenzio delle istituzioni rispetto alla diffida presentata dalla stessa associazione con la richiesta di un regolamento specifico sulla movida e vincoli restrittivi sul livello di rumore e la distribuzione di alcolici nelle ore notturne.

I giudici del Tar nel disporre la compensazione delle spese di giudizio riconoscono però la "situazione di grave degrado denunciata e comprovata dall’associazione".

Il ricorso dei cittadini era stato presentato contro Comune di Genova, Regione Liguria, Prefettura, Viminale, Mef, Questura di Genova, Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri, Arma dei Carabinieri, Comando Generale della Guardia di Finanza, Guardia di Finanza.

"Non ci si aspettava che questa sentenza potesse essere risolutiva di un problema annoso e complesso come quello in oggetto, ma certo non che si fermasse solo a profili meramente formali - riferiscono dal comitato -. Questo non fa che aumentare il grado di esasperazione dei residenti per la scarsa o comunque insufficiente attenzione delle Istituzioni a un problema di degrado complessivo che sta diventando sempre più esplosivo".


In particolare, dicono ancora dall'Associazione, "il TAR Liguria, diversamente da quanto affermato da altri Tribunali Amministrativi in casi analoghi, ha ritenuto che non sussistano i presupposti per contestare il silenzio mantenuto dalle Amministrazioni sulla diffida con cui l'Associazione aveva chiesto di adottare atti volti a garantire la sicurezza pubblica e ad eliminare l'inquinamento acustico legati al fenomeno della Malamovida, così da tutelare anche il bene primario della salute pubblica".
Ad avviso dell'Associazione, per contro, "tale azione era certamente esperibile in quanto gli atti richiesti con la menzionata diffida riguardavano profili di sicurezza urbana, ordine pubblico e igiene pubblica. E la tutela di tali interessi primari deve sempre essere assicurata non potendo essere rimessa a scelte discrezionali delle Amministrazioni, se non limitatamente all'individuazione delle misure più idonee al raggiungimento dello scopo".

L'Associazione, pertanto, non condividendo l'esito del giudizio al TAR, si riserva di verificare con i propri legali ogni ulteriore azione a tutela degli interessi dei propri associati, anche al fine di ottenere concrete risposte alle gravi problematiche legate alla Malamovida che interessa l'area del centro storico di Genova.
"Un numero sempre crescente di residenti anche di altre zone del Centro storico - riferiscono dal comitato - stanno manifestando la loro insofferenza alla situazione in atto e chiedendo di partecipare alle azioni dell’Associazione e che la stessa si faccia portavoce anche del loro disagio. Richiesta che arriva da zone oltre i “confini”, come solitamente intesi, dell’area sottoposta.

L'associazione chiede una "riorganizzazione degli orari di apertura dei locali di somministrazione e vendita per asporto di bevande anche alcoliche e superalcoliche presenti nel centro storico genovese, per promuovere abitudini di vita tese a una più sana e virtuosa convivenza civile", in particolare nell'area compresa tra Via San Lorenzo e Piazza Matteotti a nord, piazza Sarzano ad est, Mura delle Grazie a sud e via Turati ad ovest".

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