IMPERIA - È stata sciolta la prognosi per uno dei quattro giovani ricoverati al Centro Grandi Ustionati e Chirurgia Plastica dell'Ospedale Villa Scassi in seguito all'esplosione avvenuta lo scorso 31 ottobre in un appartamento a Molini di Triora.
La Asl 3 fa sapere che sarà dimesso entro il fine settimana condizioni stabili per gli altri tre ricoverati: due respirano autonomamente e uno è ricoverato in Rianimazione. Per tutti e tre la prognosi resta riservata.
I ragazzi sono tutti ventenni, insieme all'amico Leonardo Franza, morto a causa dell'esplosione dopo alcuni giorni di ricovero, e a un altro giovane che era rimasto ferito in maniera più lieve, e si trovavano a Molini di Triora per festeggiare la notte di Halloween. Subito dopo l'esplosione, sul posto erano intervenuti i vigili del fuoco, ma per la gravità della situazione erano poi intervenuti i mezzi aerei per il soccorso in elicottero. Ustioni di secondo e terzo grado sulla superficie del corpo per quasi tutti i giovani, fra il 30% ed il 60% di aree importanti come il volto, gli arti superiori e quelli inferiori.
L'esplosione è avvenuta per una fuga di gas e una perizia dovrà stabilire se dovuta a una bombola difettosa o per una perdita dell'impianto di alimentazione dell'immobile. Il sostituto procuratore di Imperia, Maria Paola Marrali, ha assegnato all'ingegnere Remo Giulio Vaudano di Torino l'incarico di effettuare una perizia all'interno dell'abitazione di Molini di Triora.
Vaudano ha già effettuato il sopralluogo assieme ai vigili del fuoco e ai carabinieri, ma il deposito della perizia non dovrebbe avvenire prima dell'inizio del prossimo anno. La procura ha aperto un'inchiesta per disastro e omicidio colposi, al momento contro ignoti. L'eventuale iscrizione di nomi nel registro degli indagati avverrà successivamente al deposito degli atti relativi ai nuovi accertamenti.
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Continua anche la vicinanza della cittadina di Riva Ligure nei confronti della famiglia di Leonardo Franza e degli altri quattro ragazzi. Domenica scorsa più di mille persone hanno accolto così la bara di Leonardo nella chiesa di San Maurizio Martire, dove erano presenti anche alcuni genitori degli altri giovani feriti.
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