Cronaca

Lo schianto frontale ha causato la morte di un uomo di 56 anni originario della Moldavia ma residente a Imperia. L'accusa per l'uomo, un cittadino ucraino, è di omicidio stradale e omissione di soccorso
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TAGGIA - Si è costituito l'autista della Bmw coinvolta nell'incidente avvenuto alle 4 del mattino di domenica 16 ottobre sulla autostrada A10 tra i caselli di Sanremo e Taggia. L'uomo, ucraino di 28 anni, Pavlo Bulavjtskji, si era dato alla fuga a piedi subito dopo lo schianto facendo perdere le sue tracce. Dopo un giorno di ricerche da parte della polizia, il pirata della strada si è rivolto alle forze dell'ordine, costituendosi.

L'uomo sarebbe ora ricoverato in ospedale. L'uomo si è infatti costituito stamattina al commissariato di Sanremo da dove è poi stato portato in ospedale per essere medicato, essendosi procurato alcune ferite in seguito al violento impatto. Quindi, è stato di nuovo portato in caserma. "Si è costituito e ora sono in corso indagini per accertare bene la dinamica dell'accaduto e capire se la segnaletica fosse idonea - dichiara il procuratore di Imperia, Alberto Lari -. Vorremmo anche capire come ha fatto a scappare e se qualcuno lo ha aiutato, così come i motivi per cui è finito con l'auto contromano".  Una ipotesi sulle cause dello schianto è che l'autista fuggito possa aver fatto abuso di alcol o stupefacenti.

Mortale in A10: è giallo sul conducente in fuga, proseguono le ricerche - LA NOTIZIA 

Lo schianto frontale ha causato la morte di un uomo di 56 anni originario della Moldavia, Ghenadie Ghinculov, ma residente a Imperia. Il passeggero sul sedile anteriore, una donna ucraina di 30 anni, abitante a Pietrabruna (Imperia), è ricoverata all'ospedale di Sanremo con prognosi di 40 giorni così come il conducente del camion, un cittadino romeno di 32 anni. Hanno entrambi riportato fratture e traumi di media gravità.

Ancora non è chiaro come l'uomo sia riuscito a scappare, a piedi, in autostrada: non viene escluso che una volta fuori dalla galleria possa avere scavalcato il guardrail per dileguarsi tra la vegetazione. Fuori dal tunnel c'è anche un viadotto ma a quanto sembra non è stato trovato nei pressi del dirupo sottostante. Un aiuto a ricostruire l'accaduto potrà arrivare dalla testimonianza della donna sopravvissuta al fronte schianto, quando sarà in grado di essere ascoltata.

 

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