GENOVA -Ieri sera un giovane ha denunciato di essere stato aggredito nei bagni di un centro commerciale, nelle stesse ore una ragazza è stata aggredita alla fermata del bus del lungomare di Pegli, e poi una terza denuncia per violenza sessuale nella notte da parte di una ragazza che sarebbe stata aggredita nel levante della città: tutte le vittime sono state visitate all'ospedale Galliera
E' una estate d'emergenza non solo per il caldo ma anche per le presunte violenze sessuali, come conferma a Primocanale il direttore del ps del Galliera Paolo Cremonesi: "Nell'ultimo mese c'è stato un aumento importante di aggressioni a sfondo sessuale".
Cremonesi è a conoscenza di due aggressioni nelle ultime ore, ai quali però va aggiunta un'altra violenza trapelata dalle forze di polizia.
Il primo caso è quello di un giovane minore che ha detto di essere stato violentato nei bagni di un centro commerciale. E' successo nella tarda sera di ieri. Passate poche ore e un'altra denuncia è arrivata da una ragazza aggredita e palpeggiata alla fermata del bus sul lungomare di Pegli da un uomo. Nella notte l'ultima violenza, sempre in danno di una ragazza, anch'essa giunta al pronto soccorso raccontando di essere stata aggredita e violentata in un vicolo nel levante di Nervi.
Sui tre presunti casi di violenza indagano polizia e carabinieri.
Le tre violenze allungano ancora di più la lista di questi reati a sfondo sessuale segnalati negli ultimi mesi a Genova e in Liguria, a prima vista, come riferiscono gli addetti ai lavori, in aumento, anche se per certificarlo bisognerà attendere i dati ufficiali delle forze di polizia.
Nell'aumento di violenze incide il cambiamento delle normative che da anni per tutelare maggiormente le vittime e punire queste aggressioni prefigurano come violenza sessuale anche un palpeggiamento o altre molestie simili.
Corretto anche sottolineare che all'inizio delle indagini si parla di presunte violenze perché capita che una minima parte delle aggressioni si rivelino bugie da parte delle vittime inventate per attirare attenzione da parte di genitori o del partner o dell'ex partner.
Il direttore del pronto soccorso del Galliera Cremonesi aggiunge: "Nel nostro ospedale da anni abbiamo un percorso rosa per aiutare le donne vittime di violenze, inoltre siccome è l'ospedale di riferimento della questura e del centro storico è chiaro che vediamo più casi di altri ospedali.
Cremonesi fa poi un identikit delle vittime: "Quasi tutte donne, ragazze giovani, minorenni, e rari casi maschi" e aggiunge: "A mio avviso per prevenire questi reati bisogna investire di più sulla cultura, partendo dall'educazione a scuola".
IL COMMENTO
La zona buia dell’adolescenza e la campagna che non attira
La contestazione delle “periferie” e l’ascesa delle nuove destre in Europa