Cronaca

Giardina: "Si va a dopo agosto, dobbiamo completare gli accertamenti". Un rinvio pieno di incognite
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GENOVA -Una via crucis senza fine quella legata al responso del Dna che potrebbe indicare il nome dell'assassino o l'assassina di Nada Cella (nella foto), la segretaria uccisa il 6 maggio del '96 nell'ufficio del commercialista Marco Soracco, in via Marsala, a Chiavari.

Il genetista Emiliano Giardina (nella foto) titolare delle indagini per l'ennesima volta dal suo laboratorio romano prende altro tempo per completare gli accertamenti, che erano attesi entro la primavera di quest'anno: "La prossima scadenza è settembre, dopo agosto, c'è la necessità di svolgere ulteriori accertamenti" ha riferito Giardina a Primocanale.

Di più il mago del Dna non dice.

Lo slittamento lascia aperte tutte le ipotesi e allunga l'agonia di Silvana Smaniotto, la mamma di Nada, che aspetta il responso nella sua casa a Chiavari, "ho atteso ventisei anni, aspetterò ancora qualche mese".

L'ennesimo rinvio potrebbe significare che il genetista, l'uomo che ha incastrato l'assassino di Yara Gambirasio, ha risolto anche il caso Cella ma, da perfezionista quale è, prima di cantare vittoria sta completando il quadro delle prove

Ma l'ennesimo slittamento, che arriva dopo il rinvio per il covid che ha colpito Giardina e gli altri genetisti del suo laboratorio, potrebbe anche svelare che lo specialista non ha ancora scovato le prove che tutti auspicavano potesse trovare.



A questo punto il giallo rischierebbe di rimanere irrisolto per sempre.

Ad attendere i responsi è soprattutto Anna Lucia Cecere, l'ex maestra indagata per la seconda volta dopo 26 anni fa perchè si è scoperto solo tre anni fa che in casa sua furono sequestrati dai carabinieri due bottoni uguali a quello trovato sulla scena del delitto dalla polizia. Il movente: per la sezione omicidi potrebbe avere ucciso Nada per prenderne il posto nello studio e diventare la donna del commercialista.

La donna, ora abitante a Boves (Cuneo) e difesa dall'avvocato Giovanni Roffo, però dice di avere un alibi: il giorno del delitto era a fare delle pulizie nello studio di un dentista di Sestri Levante. Alibi dopo 26 anni difficile da provare ma anche da smentire. E smentisce anche di essersi proposta per sostituire Nada nell'ufficio lo stesso giorno del delitto, come invece riferito da Marco Soracco,.

Il commercialista, difeso dall'avvocato Andrea Vernazza, in questa indagine bis è stato indagato insieme all'anziana madre per false dichiarazioni al pm Gabriella Dotto inerenti al rapporto che aveva con Anna Lucia Cecere.

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