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di Matteo Angeli

ll debutto della nuova giunta guidata da Silvia Salis segna l’inizio di una stagione politica che promette discontinuità, freschezza e determinazione. Con una squadra composta in larga parte da donne e qualche nome a sorpresa, il nuovo sindaco lancia un messaggio chiaro: il cambiamento passa anche attraverso le persone, e non solo i programmi.

Il tutto in un clima già surriscaldato. Salis ha aperto il suo mandato con una dichiarazione forte: un buco di bilancio da 50 milioni di euro, ereditato dalla precedente amministrazione. Parole che hanno immediatamente scatenato la reazione dell’ex vicesindaco Pietro Piciocchi, che non le manda a dire: “Sono falsità. Dimostrino di sapere governare senza fare le vittime”.

Se davvero esiste un buco di bilancio, è dovere dell’amministrazione Salis documentarlo con chiarezza, evitando che il tema diventi solo una leva politica per giustificare eventuali scelte impopolari future. 

Salis ha l’occasione di costruire qualcosa di diverso, non solo per la composizione della sua giunta, ma per lo stile e l’approccio che sceglierà di adottare. Non basta circondarsi di persone nuove per cambiare davvero: serve visione, coraggio e concretezza. E soprattutto, serve la capacità di parlare alla città senza cadere nel gioco delle recriminazioni.

Genova guarda con attenzione, e forse con un misto di speranza e scetticismo. L’entusiasmo iniziale è un capitale politico prezioso. Toccherà a Salis dimostrare che il suo progetto non si ferma ai simboli, ma sa davvero affrontare i problemi – compresi quelli lasciati in eredità – con serietà, trasparenza e spirito di servizio. La squadra è pronta, buon lavoro.