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LIVIGNO - Quanto vale la prima amichevole della stagione per una squadra di calcio professionistica? Poco? Abbastanza, Tanto? Nel caso della Sampdoria – 7-0 alla rappresentativa dei migliori dilettanti della Valtellina, con un interessante numero 1 tra i pali per metà gara – la risposta è tanto, tendente a qualcosa di più. E la spiegazione non è (ma un pochino lo è, poi ne parleremo) nel tabellino ma in tutto quello che sono le scelte di fondo di questa galoppata in quota a temperatura umana.

Innanzi tutto, bisogna parlare del modulo. Che non vale certamente in rapporto all’avversaria, ma quanto a concetto di base. Lo sapevamo, e sul campo è arrivata la conferma: Andrea Pirlo ha disposto la Sampdoria con un 4-3-3 che fa largo uso delle corsie esterne e fa riferimento alla ricerca di possesso palla, gioco di prima, ricerca degli automatismi e sovrapposizioni. Questo, ovviamente, dopo una settimana di allenamenti e contro un’avversaria non probante rappresenta un’idea, un progetto, di gioco. Ma è su questo presupposti che si fonda l’idea e, dunque, il lavoro di costruzione di un’identità. Ed è evidente che questo si è visto molto più nel primo tempo, con una formazione più realistica, che nel secondo, dove il gol sono arrivati più numerosi (5 contro 2 dei primi 45’) ma con rotazione generale di giocatori in campo, un gioco meno cercato, più soluzioni individuali e avversari che andavano, man mano, verso la riserva di energie.

Seconda considerazione: Pirlo chiede e cerca il gioco palla a terra. Linee di passaggio rette, geometrie più precise. Viene in mente la Sampdoria degli anni d’oro che funzionava su gioco rapido palla a terra anche se aveva buoni colpitori di testa (Vialli in acrobazia, ma anche all’occorrenza Katanec, Cerezo, Vierchowod, per fare qualche nome). La palla per la conclusione aerea arrivava poi in zona d’attacco, quand’era il caso, ma la manovra veniva costruita su scambi rapidi e imbucate. Al contrario, non si può non ricordare certe giocate con palla alta del passato recente, che avrebbero necessitato di un finalizzatore che, per fisico e attitudini, mancava.

A proposito, che questo tipo di giocatore mancasse e manchi ancora si sapeva. Se serviva un’ulteriore riprova, è utile anche esaminare il test contro i dilettanti lombardi: Pirlo ha schierato Borini (che si è dato parecchio daffare) da esterno nel trio offensivo, con Stoppa sull’altra sponda e Gabbiadini centrale. Si conoscerà il destino di Manolo, ma è scontato che averlo titolare del suo ruolo naturale, quello di esterno destro con Borini sul fronte sinistro insieme a un centrale di forza, centimetri e spiccate attitudini al gol significherebbe cominciare da un’ottima base di partenza. Ma, si sa, sarà il mercato a comandare.

La Sampdoria, sventato l’incubo fallimento (al netto dell’ultimo tentativo di Ferrero di riaprire la partita e calare un’ultima "matta") deve agire sul mercato con il bilancino, facendo fruttare al massimo alcune operazioni in uscita per permettersi di inseguire gli obiettivi nel mirino. Che, in soldoni, sono appunto il centravanti-centravanti, due centrali difensivi e un solido elemento di centrocampo, dotato di personalità e carisma.

Quello che di buono ha mostrato la prima amichevole è che la Sampdoria ha molte seconde (ma quasi prime) linee per costruire un organico di ottima qualità per la B, abbinando appunto carta d’identità e qualità. Non è un caso che i sette gol portino tutti la firma di millennials. Nell’occasione hanno brillato per iniziative e gol (due a testa) Stoppa e Delle Monache (da lui anche un assist), entrambi esterni d’attacco. Ma hanno mostrato grande impegno con buoni risultati pure Giordano, Di Stefano e il diciannovenne difensore finlandese Lotjonen.

A bordo campo c’era il patron Andrea Radrizzani e non è marginale sottolineare la linea di apertura (in senso reale, tribuna aperta per gli allenamenti, stretto contatto) con la tifoseria. Livigno si è riempita di tifosi. L’entusiasmo sale, sono arrivate le maglie nuove e affascinanti (in particolari la blucerchiata "a onde" e la terza, nera, che ha buoni riferimenti storici). Venerdì a Nervi è stato presentato il nuovo Samp Club Nervi Sant’Ilario: serata affollatissima e boom di iscrizioni: l’entusiasmo non manca.

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